Le professioni digitali nelle città del futuro

[mer 10 aprile 2024]

Scopriamo le 125 professioni digitali secondo il rapporto di Randstad



Quali saranno le professioni digitali del futuro? Come cambiarà il mondo del lavoro con l'avvento dell'intelligenza artificiale e delle smart city? Quali saranno le figure professionali più ricercate? Per rispondere a tutte queste domande, arriva il report Il lavoro del futuro nella città del futuro di Randstad Research, il centro di ricerca sul lavoro promosso da Randstad, multinazionale olandese che si occupa di ricerca, selezione e formazione di risorse umane con sede a Diemen, Paesi Bassi. 

Dall'analisi promossa dall'istituto di ricerca, emerge che le nuove professioni digitali saranno ben 125 e nasceranno come conseguenza, non solo dei progressi tecnologici e all'innovazione, soprattutto in ambito hi-tech, ma saranno anche frutto dei cambiamenti demografici, ambientali e strutturali che stanno interessando e caratterizzeranno negli anni a venire le realtà urbane. 

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“Tutti questi cambiamenti avranno impatti rilevanti sul mercato del lavoro – spiega Emilio Colombo, Coordinatore del Comitato scientifico di Randstad Research sulle pagine del Corriere delle Comunicazioni-. Da un lato, le città del futuro richiederanno nuove professioni. Ad esempio, le nuove tendenze della mobilità e della logistica evidenziano una domanda di addetti al coordinamento tra servizi di trasporto pubblico e sharing, designer dell’intermodalità, gestori di servizi di community-based parking. La crescente importanza per la sostenibilità richiede addetti all’efficientamento risorse, bioarchitetti, urbanisti circolari. La digitalizzazione genera domanda di addetti alla telegestione dell’impiantistica o gestori di smart grid.I cambiamenti demografici richiedono specialisti in telemedicina o esperti in realtà virtuale per il benessere cognitivo, ma anche professionisti per coinvolgere i senior”.

Le città del futuro saranno, infatti, patria di un lavoro che diventa sempre più smart, più mobile e agile e di una popolazione sempre più formata da over 65. Soprattutto in Italia, ma non solo, perché questa tendenza dilaga in tutto il Vecchio Continente. Il calo demografico è allarmante con un progressivo e inevitabile invecchiamento della popolazione. Tutto questo, insieme ai processi di digitalizzazione cambieranno non solo l'aspetto della società, ma anche le competenze richieste nel mondo del lavoro. 

“Serviranno nuove competenze tecniche negli ambiti della sostenibilità e digitalizzazione, ma integrate in modo trasversale di fronte a professioni sempre più ibride – aggiunge Colombo su CorCom -. E poi competenze gestionali per coordinare i progettisti, dare coerenza ai lavori e gestire i cambiamenti. E saranno fondamentali le competenze comunicative a fronte di attività sempre più remotizzabili, automatizzabili e digitalizzabili”.

E, dunque, quali saranno le professioni del futuro? Eccone alcune secondo il report di Randstad:

  • hi-tech e digitalizzazione: addetti al data strategy per la governance, addetti all’amministrazione di sistemi di gestione a distanza, addetti alla protezione dei dati, analisti di big data, architetti di edifici intelligenti, broker delle tecnologie, esperti di IA per la mobilità, esperti di telerilevamento, installatori e manutentori di sistemi di pagamento contactless con sistemi di riconoscimento del palmo della mano e sviluppatori di app;
  • Pubblica amministrazione per il settore demografico: verrà richiesta una maggiore dose di empatia e capacità di ascolto, soprattutto in virtù del fatto che la poplazione sarà sempre più anziana, di certo, non nativa digitale, e con scarsa o nulla familiarà con le nuove tecnologie. Non guasterà anche una buona conscenza almeno di una lingua straniera per verire incontro alle esigenze di una società ancor più eterogenea anche sul piano culturale e linguistico. Dunque, fioriranno professioni come quelle legate alla consulenza, facilitatori dei progetti pubblici di interscambio generazionale, mediatore culturale comunale, specialisti di tecnologie assistenziali; specialisti di telemedicina e sviluppatori di tecnologie per l’accessibilità;
  • Mobilità e sostenibilità ambientale: il concetto di mobilità lavorativa e non solo è strettamente legato all'ecosostenibilità. Per questo tra le professioni digitali di nuova generazione non potranno mancare addetti al bike sharing aziendale, addetti al coordinamento tra servizio di trasporto pubblico e sharing, addetti alla mappatura e alla diffusione dei punti di ricarica elettrici, autisti di navette per dipendenti, manutentori di monopattini elettrici, pianificatori dei trasporti, piloti di droni e progettisti di parcheggi di interscambio.

Il panorama delineato dall'agenzia di base in Olanda è davvero molto ampio e composito e noi non abbiamo nemmeno citato tutte le professioni digitali ipotizzati dal report di Randstad, ma già tra quelle elencate c'è l'imbarazzo delle scelta. Le prospettive per lavorare secondo le nuove logiche e le nuove richieste del mercato ci sono. Domani è vicino e oggi è il momento della formazione per non farsi trovare impreparati. 

La Redazione


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