Big Data: cosa dicono di noi?

[lun 4 marzo 2024]

Come vengono utilizzati i Big Data per tracciare un profilo degli utenti



Ti senti osservato? Qualcuno ti spia? Percepisci occhi indiscreti puntati su di te? Sensazione piuttosto diffusa che si manifesta, a volte, proprio quando navighi in rete. E' come se il web sapesse prima di te quello che cerchi, quello che vuoi, ciò di cui hai bisogno. A metà tra l'inquietante e l'apparente fantascienza, il web sa e, addirittura, ti anticipa, è capace di leggere la tua mente. Telepatia, legilimanzia, mentalizzazione? Non proprio, diremmo più Big Data e fine della poesia. Perché è proprio loro il merito, è questa enorme quantità di dati, che noi, più o meno consapevolmente, contribuiamo ad alimentare con le nostre quotidiane attività online, a parlare di noi, a parlare per noi. 

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Ti è mai capitato di pensare di cercare un oggetto online, notizie su un film, prezzi di voli aerei e alloggi per il tuo prossimo viaggio e scovare, in angolo nemmeno troppo remoto della pagina che stai visitando, un suggerimento, un'informazione, una notizia proprio su ciò che stavi "pensando " di trovare? Ecco, questi sono i Big Data, o almeno, il prodotto di essi. 

Che cosa sono i Big Data

Il concetto di Big Data è relativamente recente e, stando alla definizione che ne dà Wikipedia, si tratta di "una raccolta di dati informatici così estesa in termini di volume, velocità e varietà da richiedere tecnologie e metodi analitici specifici per l'estrazione di valore o conoscenza". I Big Data sono caratterizzati, appunto, dalle cosiddette 3 V:

  • Volume: volumi elevatissimi di dati non strutturati a bassa densità come i feed di dati di Twitter, clickstream su una pagina Web o un'app mobile, fino ad arrivare a decine di terabyte di dati. 
  • Velocità: indica la velocità con cui i dati vengono ricevuti e nel caso dei Big Data tutto scorre con enorme fermento. 
  • Varietà: si tratta, appunto, di dati non strutturati o semistrutturati, come testo, audio e video, che richiedono un'ulteriore elaborazione preliminare per ricavarne il significato.

In linea generale, potremmo definirli come enormi quatità di dati che forniscono informazioni sugli utenti, a partire dagli ambiti più diversi e per questo risultano particolarmente complessi da catalogare e possono essere analizzati solo attraverso strumenti ad hoc. A questo proposito un utile aiuto giunge dall'AI. L'intelligenza artificiale e tutti quei software basati sul machine learning possono aiutare a comprendere e rendere più intellegibili i Big Data, contribuendo a decifrare quelle informazioni a volte criptiche contenute al loro interno.  

Utilizzo dei Big Data

Parlare di utilizzo dei Big Data apre a scenari compositi, fatti di tatissimi ambiti in cui questi dati così complessi possono trovare applicazione. All'inizio del nostro ariticolo, anche in modo un po' ironico, abbiamo immaginato il web come un grande occhio spalancato su di noi e pronto a osservare e immagazzinare ogni nostro gesto compiuto in rete. Basta pensare che i motori di ricerca, come Google, conoscono e archiviano tutto quello che viene cercato da tutti gli utenti in ogni momento.

Uscendo fuor di metafora, non ci discostiamo comunque troppo da quello che abbiamo voluto suggerire. In effetti, i Big Data, che volontariamente o meno produciamo, sono linfa per i motori di ricerca, per i social network, li aiutano a capire chi siamo e soprattutto cosa vogliamo in termini di marketing. Per intenderci, è molto difficilie che un vegano vedrà pubblicizzato sui suoi profili un marchio di pellicce, tanto per fare un esempio intuitivo. 

Il marketing, le analisi di mercato e il retail, pur rappresentando il luogo d'eccellenza di utilizzo dei Big Data, non sono gli unici ambiti in cui poterli applicare. Nel corso, soprattutto, degli ultimi anni hanno trovato largo uso anche nel settore:

  • Finanza: le aziende Fintech, come le banche, sono costantemente impegante nell'aggiornamento dei loro servizi a partire da un'analisi accurata del consumatore Questo consente loro di migliorare la gestione del rischio sotto diversi punti di vista e offrire prodotti più garantiti.  
  • Sanità: fondamentale è il ruolo ricoperto dalle cartelle cliniche elettroniche, aggiornate in tempo reale e sempre disponibili e dall’integrazione con i dispositivi dell’Internet of Things indispensabile, non solo per permettere la mobilità del paziente da una struttura all'altra, ma anche per la condivisione dei risultati della ricerca scientifica su importanti patologie. 
  • Intrattenimento: l'analisi predittiva, che di fatto anticipa quelli che potrebbero essere interessi, ambizioni e propensioni dell'utente, si è rivelata strategica in un campo molto più faceto, come quello dell'intrattenimento, generando un'offerta sempre più personalizzata in base ai gusti dell'utente più o meno palesati ma sicuramente, in qualche modo, previsti. 

 I Big Data dicono moltissimo di noi, a volte anche più di quello che vorremo si sapesse. Ma questa è la rete. 

La Redazione


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