Italia indietro sull'alfabetizzazione dei servizi digitali

[mer 11 ottobre 2023]




Il rapporto dell'Ocse non lascia dubbi: il Belpaese cresce a fatica soprattutto sui servizi digitali


L'ultimo rapporto dell'Ocse (Organizzazione per la coperazione e lo sviluppo economico) non è molto edificante per quanto riguarda l'Italia. Il nostro Paese appare ancora piuttosto indietro su alcuni temi sinonimo di innovazione e progresso. Il tallone d'achille continua a essere sempre lo stesso e riguarda l'alfabetizzazione dei servizi digitali e, più in generale, della banda ultra larga lungo il terriotiro dello Stivale. 

Gli sforzi sia strutturali, basti pensare a tutta l'attività svolta negli ultimi anni da OpenFiber per cablare anche le zone del Paese caratterizzate dalle cosiddette aree bianche (aree a bassa densità di popolazione, dove spesso le infrastrutture di rete sono poche o addirittura assenti), che economici, come gli investimenti fatti dai tanti provider del settore TLC che hanno dato slancio alla modernizzazione in tema di reti, appaiono non ancora sufficienti.

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Dunque, cosa non ha funzionato o non sta funzionando? La banda ultra larga non è più un miraggio nella maggior parte del territorio italiano, le infrastrutture di rete ci sono e la possibilità di navigare grazie alla tecnologia in fibra ottica è una realtà concreta di cui possono beneficiare sia i privati che le aziende. Certo, il lavoro non si è concluso e le attività in tal senso procedono in modo febbrile ma, nonostante ciò, c'è una certa ritrosia ad abbracciare con determinazione questi temi e, soprattutto la pubblica amministrazione non sta facendo abbastanza per rendere routine l'accesso ai servizi digitali in modo da semplificare l'accesso alle procedure da parte dei cittadini. 

Quello che si apprende dalla scheda Paese sull’Italia del rapporto "Obiettivo crescita" (Going for Growth) dell'Ocse è che "lo scambio di dati tra enti pubblici è limitato, danneggiando la capacità di monitorare e valutare il pubblico". L`organizzazione con sede a Parigi lamenta un ritardo, quindi, nell'accesso ai servizi digitali e fa una raccomandazione all'Italia, impartendo una rapida accelerazione alla diffusione della banda larga così da "semplificare le procedure di autorizzazione delle infrastrutture e indicare come strategiche le infrastrutture di trasmissione ultra veloci”.

Ne consegue che il futuro prossimo, quello che in realtà ad oggi dovrebbe essere già un presente consolidato, dovrebbe viaggiare a velocità maggiore, in virtù di quella spinta data dalla banda ultra larga. Come indica l'OCSE, l'obiettivo è "standardizzare e semplificare i processi a livello di domande e approvazione”, con uno sguardo attento anche all'azione delle piccole e medie imprese che popolano buona parte del tessuto produttivo italiano. Un ruolo fondamentale riguarda anche la digitalizzazione della Pubblica amministrazione, così da consentire lo scambio di dati più rapido grazie alla promozione e all'utilizzo dei servizi digitali in ambito pubblico.

Noi, in qualità di player del mercato TLC, c'impegniamo a fornire ai nostri clienti tutti gli strumenti necessari, in termini di qualità e velocità della connessione, grazie ai nostri servizi in fibra FibeRevolution, alleati preziosi nel cammino verso la completa digitalizzazione del Paese. 

La Redazione

 

 

 


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