Una notizia dal sapore un po' amaro. Una notizia dal tratto inquietante e allo stesso tempo affascinante. Quanto basta. Una notizia figlia dei tempi e anche premonizione concreta di quello che potrebbe essere. Stiamo parlando di Claude, il modello di AI sviluppato da Anthropic con la promessa di potersi sostituire all'essere umano nel compiere alcune attività al computer.
"Stiamo per entrare in una nuova era in cui un modello può utilizzare tutti gli strumenti come fanno le persone per svolgere i propri compiti". Queste le parole di Jared Kaplan, responsabile scientifico di Anthropic e professore associato alla Johns Hopkins University.
Anthropic è stata fondata nel 2021 da ex membri senior di OpenAI, due fratelli di origine italo-americana, Daniela e Dario Amodei, e proprio nei confronti di Open AI si pone come il competitor numero uno. Dalla sua nascita (molte recente, Anthropic è giovanissima) ad oggi, l'interesse nei confronti della start up di San Francisco è cresciuto incredibilmente, merito del potenziale che molti Big Tech hanno riconosciuto alla giovane azienda dalle radici italiane. Tra i suoi investitori figurano, infatti, nomi di spicco, come Google e Amazon che ci hanno creduto a tal punto da mettere ingenti fondi nel progetto. Il contributo di Google supererebbe la cifra di 300 milioni di dollari.
Investimenti importanti che hanno portato, ovviamente, i loro frutti, il più interessante dei quali si chiama Claude, un modello d'intelligenza artificiale capace di eseguire una serie di operazioni su un computer, come la ricerca sul web, l'apertura di applicazioni e l'inserimento di testo attraverso mouse e tastiera. Nella dimostrazione fatta dall'azienda delle capacità di Claude viene chiesto all'AI di pianificare una gita al Golden Gate Bridge con un amico.
Per tutta risposta, in totale autonomia, Claude apre il browser web Chrome, cerca tutte le info necessarie su Google per organizzare il giro e, in ultimo, utilizza l'app calendario per creare un evento da condividere con un amico.
La start up afferma che Claude è riuscito a superare altri chatbot d'intelligenza in diversi benchmark chiave ed è già in grado di risolvere alcuni errori in una maniera davvero sorprendente. Proprio in virtù di questi risultati, molte aziende stanno testando con curiosità e interesse la versione agenziale di Claude.
L'obiettivo di Claude, come di tutti gli agenti AI è scaricare l'uomo da tutte quelle quelle attività che possono essere automatizzate, così da ottenere il risultato sperato impiegando molto meno tempo che può essere dedicato ad attività più soddisfacenti sia da un punto di vista personale che professionale. Per dirlo con le parole di Mike Krieger, chief product officer di Anthropic: "Cosa fareste se vi liberaste di un mucchio di ore di copia e incolla o di qualsiasi altra cosa finiate per fare?" "Andrei a suonare di più la chitarra". Ipse dixit.
La Redazione