L'occasione è proprizia e il palcoscenico è quello giusto per far incontrare due personalità di spicco del nostro secolo, ognuno nel suo campo, ognuno con il suo background che non a caso, però, si sono confrontati su un terreno comune. Parliamo dell'evento che si è tenuto a Torino dal 25 al 27 settembre scorso, l'Italian Tech Week, la più grande tech conference italiana, dove John Elkann, la cui famiglia, tra l'altro, è proprietaria del gruppo Gedi, e Sam Altman, CEO di OpenAI, hanno conversato per oltre 40 minuti, scambiandosi idee, punti di vista e progetti per il futuro. Un futuro che li vedrà insieme, uniti dalla figlia prediletta di Altman: ChatGPT.
L'accordo, infatti, tra i due giganti, dell'informazione da un lato e dell'AI dall'altro, è stato siglato e annunciato proprio dal palco dell'evento torinese che quest'anno si è concluso come l'edizione dei record, con oltre 180 speaker provenienti da 15 Paesi e più di 20.000 professionisti iscritti tra startup, Venture Capital, aziende all'avanguardia, istituzioni da tutto il mondo.
Tornando ai nostri, la notizia è questa: il gruppo Gedi e OpenAI hanno istituito una partnership strategica che consentirà a ChatGPT, attraverso i chatbot d'intelligenza artificiale generativa più celebre al mondo, di utilizzare i link diretti agli articoli delle testate del gruppo nella propria versione italiana.
Queste le parole di John Elkann: “La partnership siglata con OpenAI fa parte del percorso di trasformazione digitale di Gedi e riconosce il suo ruolo di leadership nella produzione di contenuti di alta qualità all’interno del panorama editoriale italiano. Da oggi, gli utenti di ChatGPT potranno fare affidamento su articoli e analisi approfondite provenienti dalle nostre pubblicazioni, per ottenere informazioni di qualità su un’ampia gamma di argomenti, con particolare riferimento al contesto italiano. Questo accordo permette inoltre a Gedi di raggiungere un pubblico internazionale più ampio, grazie alle avanzate capacità di traduzione sviluppate da ChatGPT” .
A cui hanno fatto eco quelle di Sam Altman, pronunciate durante l'evento torinese: “È importante collaborare con gli editori di tutto il mondo affinché tutti possano avere accesso a informazioni accurate e affidabili nella propria lingua. Questa partnership riconosce l’alta qualità del giornalismo di GEDI e migliora l’esperienza di ChatGPT per milioni di persone in Italia e nel mondo”.
Entriamo nel merito di cosa è stato deciso e come tale accordo si concretizzerà attraverso la partnership tra Gedi, uno dei colossi dell'editoria italiana (fanno parte del gruppo, solo per citarne alcuni, La Repubblica, National Geographic Italia, La Stampa, Radio Deejay, Radio Capital, Limes) e OpenAI, l'azienda americana leader nel campo dello sviluppo e della sperimentazione sull'intelligenza artificiale.
Di fatto, l'accordo di collaborazione firmato dal gruppo editoriale Gedi con OpenAI, permetterà al chatbot di integrare, all’interno delle risposte fornite alle domande fatte dagli utenti italiani, i link diretti agli articoli delle testate del gruppo. Una modalità del tutto nuova e inedita con la quale il mondo dell'informazione italiano si lascia contaminare dall'AI. Un'azione molto diversa rispetto a quella di un anno fa che ha visto protagonista il gruppo Rcs Mediagroup (Corriere della Sera, La Gazzetta dello Sport, TV Sorrisi e Canzoni) titolare di una partnership sempre con OpenAI, ma solo per lo sviluppo di app basate sull’AI da inserire nei propri siti e applicazioni.
L'infatuazione tra la società leader per l'intelligenza artificiale e l'editoria italiana sembra continuare senza cali di passione, anzi, sta assumendo via via le fattezze di un rapporto serio e duraturo, costantemente monitorato dall'occhio vigile del garante della privacy a tutela degli utenti dello Stivale.
La Redazione