Depotenziamento in atto. Questa sembrerebbe la regola che negli ultimi periodi la piattaforma di streaming audio più famosa al mondo sta mettendo in atto. La notizia non farà affatto piacere agli amanti della musica, in particolar modo a coloro che si dilettano nell'ascoltarla sì, ma anche nell'entrare a fondo nel brano, apprezzandone il significato parola per parola. Ecco, tutto questo a breve non sarà più possibile, almeno per quegli utenti che hanno optato per la versione free del servizio, perché Spotify ha deciso: via i testi delle canzoni dal piano base.
La rivoluzione è già in corso e gli utenti di tutto il mondo ne hanno subito gli effetti, loro malgrado, vedendo scomparire i testi delle canzoni che potevano essere visualizzati, letti e apprezzati durante la riproduzione del brano. Una decisione unilaterale che non ammette ripensamenti e s'inserisce alla perfezione nell'opera di ristrutturazione che Spotify sta compiendo seguendo una nuova strategia.
Il motivo di questo cambiamento, di certo non l'unico e probabilmente nemmeno l'ultimo, è semplice da spiegare: Spotify vuole incentivare gli utenti ad abbandonare il piano base, quello gratuito con pubblicità annessa, per intenderci, per spostarsi in direzione delle versioni a pagamento del servizio, arricchendo sempre di più l'offerta Premium. Se fino a non molto tempo fa, infatti, l'unica sostanziale differenza tra i due, era la presenza delle interruzioni pubblicitarie nell'uno e la loro totale assenza nell'altro, con un conseguente ascolto più fluido dei brani, oggi il divario tra i due diventa ancora più incolmabile.
La presenza dei testi nelle canzoni era, infatti, un'opzione molto gradita agli utenti che potevano soddisfare la loro curiosità riguardo un brano, restando comodamente all'interno della piattaforma senza doversi arrabbatare in lunghe e improbabile ricerche sul web. Ora questo, almeno per chi non sceglie di pagare un abbonamento, non sarà più possibile e non si tratta nemmeno dell'unica limitazione imposta dagli svedesi. Da un po' di tempo a questa parte, infatti, se si è titolari di un piano base su Spotify non è più possibile effettuare il download delle playlist per ascoltare in modalità offline, creare code di ascolto o godere di un'alta qualità dell’audio.
Dunque, per poter beneficiare a pieno dei tutte le opzioni che arricchiscono la semplice attività di ascolto, non resta che abbonarsi. A questo proposito vi ricordiamo quali sono i piani previsti dalla piattaforma, qualora voleste scegliere di passare al livello Premium, dimenticando i limiti di quello base:
I piani prevedono periodi di prova gratuiti (3 mesi per il Piano Individual, uno per quello Student) che permettono di testarne le caratteristiche prima di scegliere per un abbonamento a lungo termine. L'era di Spotify free è finita? Non proprio, ma quasi.
La Redazione