Aumentano i costi di Spotify e arriva un nuovo piano

[lun 8 aprile 2024]

Spotify pensa a un repricing dei suoi abbonamenti e i costi lievitano



Brutte notizie in arrivo per milioni di utenti del colosso della musica in streaming made in Svezia. Spotify annuncia una serie di aumenti dei costi per i piani di abbonamento che con tutta probabilità entreranno in vigore davvero a breve, già dalla fine del mese di aprile. Il rumors è stato riportato Bloomberg, celebre piattaforma specializzata in notizie sul mondo della finanza, del marketing dell’economia e della tecnologia e il rincaro dovrebbe cadere a pioggia su tutti i tipi di abbonamento.

Non è la prima volta che Spotify si muove in questo senso, era già successo un anno fa, ma questa nuova operazione sembra avere un approccio più sistematico. Il carattere è quello di un progressivo rialzo nel tentativo di aumentare i profitti di un'azienda che, seppur in costante crescita per numero di utenti, non decolla nei profitti. Anzi. A nulla sembra essere servita l'introduzione di nuovi format, come gli audiolibri e i podcast, molto amati dagli utenti ma non particolarmente redditizi. Il passaggio all'aumento diretto sembra essere l'unica via. 

Il rincaro delle tariffe dei piani di abbonamento dovrebbe essere così distribuito: 

  • + 1 dollaro al mese per gli abbonamenti individuali;
  • + 2 dollari al mese per quelli familiari o doppi per studenti.

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Non solo, però, rivisitazione de costi ma anche dell'offerta. Spotify, infatti, starebbe pensando di diversificare ancora di più i suoi abbonamenti, introducendo un piano superiore per avere accesso a più innovative funzioni e un audio di eccellente qualità. 

Il rincaro riguarderà in prima battuta alcuni paesi che fanno parte del Commonwealth, nello specifico: Regno Unito, Australia e Pakistan. Per gli Stati Uniti non c'è ancora una data certa, ma sicuramente anche gli utenti a stelle e strisce vedranno gli aumenti entro l'anno. Nessuna notizia, invece, trapela riguardo l'Italia, anche se è plausibile pensare che, se il repricing dovesse portare a un esito positivo, è molto probabile che l'operazione venga estesa anche a tutti gli altri mercati. 

Boom di utenti ma conti in rosso

Entrando nel merito della situazione finanziaria di Spotify, i dati finanziari relativi all'ultimo trimestre del 2023, il report più recente reso noto dalla società svedese, parlano chiaro. A casa Spotify si ride e molto pensando al numero di utenti ma ci si incupisce non poco se ci si sofferma sugli utili. Secondo l'ultima trimestrale dell'anno scorso, infatti, il numero degli utenti attivi mensili e gli abbonati sono aumentati del 23% arrivando a 602 milioni. Un valore che va ben oltre le previsioni e che è probabilmente frutto dell'inserimento di nuove forme d'intrattenimento come, appunto, i podcast e gli audiolibri. Anche gli abbonati Premium, che costituiscono la maggior parte delle entrate di Spotify, sono aumentati del 15% arrivando a 236 milioni.

Nonostante questo, però, il bilancio non è buono e i conti della società sono pericolosamente in rosso. La perdita complessiva registrata è di: 75 milioni di euro. Certo siamo ben lontani da quei - 231 milioni di euro dell'anno precedente, ma Spotify non cresce più e per restare a galla rivede i prezzi e abbatte la sua scure sulle risorse, licenziando migliaia di dispendenti. 

Ora ci risiamo, è di nuovo repricing. Sarà da ricercarsi in questi numeri il perché di un aumento delle tariffe? Sembra proprio di sì, un'azione fotocopia di quanto avvenuto 12 mesi fa. Ma la domanda da porsi anche questa volta, ancora una volta è: basterà?

La Redazione


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