Tutto quello che devi sapere su Apple Intelligence

[lun 11 novembre 2024]

Apple Intelligence arriva anche sul Mac. Scopriamo cosa può fare l'AI di Cupertino



Apple Intelligence, la tanto attesa e sponsorizzata intelligenza artificiale di Cupertino è disponibile anche su Mac. Il suo rilascio, a corredo dei vari dispositivi Apple, non è stato, infatti, simultaneo sui singoli device. In prima battuta è stato il turno di iPhone e iPad, ed ora, finalmente tocca al pc della casa: il Mac.

Questa è la nostra prima reale occasione, in qualità di utenti italiani, per capire davvero come funziona l'AI della Mela, visto che sui dispositivi mobili per l'Italia non è disponibile. Il suo lancio sul Mac ci permette di vederla all'opera, a patto, però, di cambiare la lingua del nostro Mac, impostandola sull'inglese americano e parlarlo anche con una più che discreta pronuncia, pena l'assoluta incomunicabilità con Apple Intelligence. 

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Dando per scontato che il fantasma di Frank Sinistra si sia impossesato di noi (complice il Natale non più così lontano) e la nostra voce si sia trasformata in un melodioso suono dal perfetto e, dunque, inequivocabile accento statunitense, vediamo cosa può fare per noi Apple Intelligence.

Quattro sono gli ambiti di competenza nei quali l'intelligenza aritificiale di Cupertino può dare sfoggio delle sua abilità:

  • Strumenti di Scrittura: da considerarsi come funzioni, più che come prodotti, sono probabilmente, l'ambito in cui Apple Intelligence esprime nel migliore dei modi le sue potenzialità, soprattutto, nella parte di revisione per quanto riguarda gli errori grammaticali e di sintassi. Sulla riformulazione, il suo uso gestito da Apple Intelligence risulta un po' macchinoso e piuttosto invadente. Inoltre, in questo caso la barriera linguistica diventa davvero un limite quasi invalicabile. I nuovi testi, figli di mamma AI, sono pervasi da quel modo di esprimersi tipico della Silicon Vallery che stona non poco con noi, atavici abitanti del Vecchio Continente;   
  • Siri potenziata: ancora più arguta che in passato, l'assistente vocale di Cupertino, che viene evocato solo con un semplice e diretto Siri, (proprio come si farebbe con un'amica) si dimostra capace di capire meglio molte più cose rispetto al passato. Certo, funziona alla grande se il messaggio è breve, in caso di eccessiva prosopopea, invece, è preferibile rinunciare, il risultato potrebbe essere davvero un disastro; 
  • Nuova Foto: gestione potenziata delle immagini che permette, tra l'altro, di eliminare rapidamente oggetti non desiderati, o creare all'interno delle foto un qualcosa che prima non c'era, semplicemente dandone un'opportuna descrizione. Niente di particolarmente sbalorditivo, ad essere onesti, ma almeno è tutto nativo. 
  • Sintesi delle notifiche: il riassunto, che risulta davvero molto stringato, è possible solo sui messaggi e sulle email in lingua inglese ed è necessario utilizzare Mail di Apple. Inoltre, questa rapidità di esecuzione va a discapito del tono, della reale intenzione sottesa al messaggio inviato.  

Di fatto, Apple Intelligence si presenta come un tentativo anche discretamente riuscito di colmare il gap di Apple con la concorrenza, vedi Google e Open AI, ed è soprattutto uno strumento, diventando parte stessa del sistema operativo, che può essere utilizzato in modo integrato su tutte le applicazioni del nostro Mac, aggiornato al nuovo macOS Sequoia. Si attende di scoprire quale atteggiamente avrà dopo l'apertura al mondo, alle app terze. Come si comporterà l'AI di Apple? Darà davvero filo da trocere alla concorrenza?

La Redazione


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