E' passato poco più di un mese dalla cerimonia d'insediamento di Donald Trump che ha dato ufficialmente inizio al suo mandato come nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. Da quel momento in poi, il tycoon si è prodigato a mettere firme su firme su decine di ordini esecutivi sui più disparati argomenti. L'intento è chiaro e dall'elevato valore simbolico: marcare in modo netto la differenza con chi lo ha preceduto e mettere nero su bianco la sua idea di cambiamento.
Tra le varie decisioni prese dal presidente degli Stati Uniti, una, decisamente rilevante, riguarda un tema molto caro a Trump e molto caldo anche a livello internazionale per i suoi risvolti non solo di natura politica: l’intelligenza artificiale. Sull'AI, il Presidente Usa non ha avuto dubbi: revocate tutte le linee guida approvata da Joe Biden nel 2023. Si taglia in maniera netta con il passato senza possibilità di appello.
Il comparto AI ha conosciuto negli ultimi anni uno sviluppo rapidissimo in tantissimi settori e il suo exploit ha sollevato molti interrogativi e perplessità non solo da noi, nel Vecchio Continente, ma anche oltreoceano. L'approccio di Biden nei confronti dell'intelligenza artificiale è sempre stato cauto e votato a una seria regolamentazione del settore che ne deve fissare i limiti di utilizzo, scoraggiandone un uso incontrollato. Di parere diametralmente opposto il suo successore che, con una firma, ha letteralmente cancellato il regolamento.
Un regolamento che prima di essere rimosso imponeva una serie di regole rivolte a tutti gli sviluppatori di sistemi e servizi basati sull’intelligenza artificiale. Vediamo quali erano:
Queste linee guida, che per più di un anno hanno indicato quali fossero le barriere da non superare, ora non esistono più. Secondo Trump, infatti, queste regole erano eccessivamente restrittive e rappresentavano un ostacolo all’innovazione e allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Conseguenza: al momento negli USA non esistono regole ferree e non esistono limiti allo sviluppo dell'intelligenza artificiale.
Il neoeletto Presidente degli Stati Uniti è convinto che investire sull'AI sia un mezzo per far prosperare l'umanità ed è disposto a sostenere il suo sviluppo senza limiti coadiuvato dal suo fedelissimo Elon Musk. Chissà se per Trump la prosperità dell'essere umano passa anche attraverso la spettacolarizzazione di una tragedia, come il delirante video realizzato con l'aiuto proprio dell'AI, appunto, sulla "Riviera di Gaza" che mostra il futuro della Striscia trasformata in un'oasi di lusso, tra ballerine e resort sul mare? Drammaticamente, sì.
La Redazione