Vogliamo conoscerlo più da vicino quel ragazzo dalle innate capacità imprenditoriali e informatiche e con una visione chiarissima di cosa dovesse essere il futuro della comunicazione online? Ve lo presentiamo, ma non vi aspettato grandi colpi di scena da personaggi in stile Silicon Valley, Karp è diverso, ha fatto della riservatezza e della scelta di una vita a basso profilo il suo tratto distintivo nonostante il successo planetario della sua creatura e l'impatto che ha avuto nella cultura della comunicazione.
Quello che sarebbe diventato un giovanissimo multimilionario, nasce il 6 luglio del 1986 nell'Upper West Side di Manhattan, figlio di una docente di scienze e di un compositore, cresce in un ambiente che stimola la curiosità e l’esplorazione. Non è un tipo qualunque: a soli 11 anni impara il codice HTLM e inizia già a programmare e a 15 decide di abbandonare l'High School, (il nostro liceo) per studiare da autodidatta.
Il suo approccio al mondo del lavoro arriva prestissimo. A soli 14 anni Karp intraprende uno stage formativo nei Frederators Studios, dove muove i primi passi nel mondo dell'animazione grafica digitale dimostrando a tutti le sue innate qualità . Pochi mesi dopo il suo stage, viene assunto da UrbanBaby, un portale web dedicato all'infanzia. Diventa capo del team di sviluppatori della start-up in un attimo, dopo aver svolto in poche ore un compito che in genere richiede giorni. Il ragazzo la sua lunga.
La prima esperienza imprenditoriale vera arriva con la fondazione della società Davidville. Era il 2006 e il team di sviluppatori guidato da un maggiorenne Karp inizia a lavorare, non solo su progetti commissionati da terzi, ma anche su progetti nati all'interno della start-up informatica. Tra questi il sogno di Karp di creare uno spazio online dove condividere pensieri, immagini, video e musica in modo semplice, veloce e personale, inizia a prendere forma.
Siamo nella fase embrionale di ciò che sarebbe diventato di lì a poco Tumblr. Siamo nel febbraio 2007 e David Karp e Marco Arment, sviluppatore esperto di ambiente iOS, lanciano una piattaforma dedicata proprio ai tumblelog, letteralmente blog fluido, destrutturato. Nasce così Tumblr che solo nelle prime due settimane di vita vede l'apertura di ben 75.000 blog.
Su Tumblr nessun lungo articoli, qui si condividono frasi, foto, brani musicali, link, gif. E' un flusso di contenuti che mescola diario personale e cultura pop. L’idea di Karp è brillante è anche il momento perfetto: l’era degli smartphone sta decollando e il bisogno di esprimersi in modo creativo è alle stelle.
Tumblr esplode tra il 2010 e il 2013 e il successo è travolgente. La piattaforma di microblogging diventa la casa digitale di milioni di utenti – soprattutto giovanissimi – che cercano un'alternativa a Facebook o Twitter. Qui non ci sono like o condivisioni visibili agli altri. C'è solo espressione libera, personalizzazione totale e community affiatate. Karp riesce a costruire una piattaforma che mette la creatività al centro, senza stress da prestazione.
A inizio maggio 2013, i blog presenti sulla piattaforma aveva sfondato la soglia dei 100 milioni, e sull'onda di questi numeri stratosferici iniziano a diventare sempre più insistenti le voci che vogliono Yahoo! interessata all'acquisizione. Voci che risultano più che fondate e solo il 20 maggio dello stesso anno l'allora amministratore delegato, Marissa Mayer, annuncia l'acquisto di Tumblr Inc per la cifra record di 1,1 miliardi di dollari. Karp resta comunque saldo al suo posto in qualità di CEO.
Il 31 dicembre 2017, però, la lunga e solida storia d'amore tra David Karp e la sua creatura s'interrompe. Dopo la cessione di Yahoo! (e con essa anche di Tumblr) a Verizon, il fondatore della piattaforma di microblogging comunica le sue dimissioni.
L'uscita di scena di Karp coincide con una flessione molto consistente di Tumblr che inizia a perdere terreno a favore di Twitter, Instagram e TikTok. Oggi Tumblr, nonostante la perdita notevole di appeal è ancora online, di proprietà di Automattic, la stessa azienda che gestisce WordPress. La piattaforma ha provato più volte a rilanciarsi senza grossi risultati. Tumblr resta un luogo mitico, una capsula del tempo digitale che continua a vivere, nei cuori e nelle nostalgie di milioni di ex utenti.
La Redazione