Stando alle prime dichiarazioni pubblicate dal team di sviluppatori, DeepSeek-R1 sembrerebbe presentarsi come un modello capace di garantire modalità di ragionamento avanzate addirittura superiori a quelle che caratterizzano ChatGPT di Open AI. Capiamo insieme come funziona.
Innanzitutto DeepSeek-R1 è accessibile tramite DeepSeek Chat. Per poter testare il nuovo modello, basta andare su chat.deepseek.com e registrarsi al servizio. Lo strumento è gratuito per l'uso pubblico anche se la modalità avanzata Deep Think ha un limite giornaliero di 50 messaggi.
DeepSeek-R1, meglio noto al momento come R1-Lite-Preview, poiché sono ancora in atto i primi test, lavora attraverso vari task, riuscendo, addirittura, a pianificare le sue mosse per arrivare a fornire all'utente la risposta più soddifacente alla sua richiesta. Le prime indiscrezioni rivelano che lo strumento dia come l'impressione di saper ragionare, di fermarsi qualche secondo a pensare prima di fornire la risposta più adatta, proprio come farebbe l'intelligenza umana.
Ovviamente, il pensare richiede tempo e, dunque, l'operatività di DeepSeek-R1 potrebbe risultare più lunga, ma vale la pena aspettare per ottenere feedback davvero precisi, pertinenti e attendibili.
Questo per quanto riguarda la sua operatività in senso stretto. E se volessimo parlare di prestazioni? In questo caso DeepSeek-R1 sembra non temere rivali, tanto che i i risultati proposti sembrano superare quelli delle regina indiscussa del settore, ChatGPT, almeno questo dicono le primi analisi portate avanti da AIME e MATH, i due strumenti che valutano le prestazioni dei modelli AI.
Un bel colpo per la società cinese che, però, non è immune alle critiche. I primi test, infatti, dimostrano, oltre al suo valore, qualche limite nella risoluzione di quesiti logici e una certa sensibilità nei confronti di quesiti di natura politica. Soprattutto questo ultimo aspetto potrebbe essere legato a una qualche pressione del governo cinese che impone per i progetti legati all’intelligenza artificiale controlli rigidi operati dall'autorità di regolamentazione di Internet.
La partita sulla supremazia nel campo dell'AI resta aperta.
La Redazione