Su WhatsApp sbarca Chiedi a Meta: che cos'è?

[mar 26 agosto 2025]

L'arma di WhatsApp contro le fake news si chiama Chiedi a Meta



Mettiti comodo e ascolta!

 

WhatsApp è sempre in vena di novità. L'app di messaggistica più scaricata e utilizzata al mondo non ha mai tempo per riposarsi. Così aggiornamenti e nuove funzioni sono costantemente nei suoi pensieri. L'ultima, in ordine di tempo, si chiama Chiedi e Meta AI e si tratta di una recente funzionalità, infatti, ancora in fase di test, pensata per contrastare la diffusione delle fake news all’interno dell'app. 

L'intento è nobile: rendere più attendibili e affidabili le notizie che circolano all'interno della piattaforma e conseguentemente permettere ai suoi milioni di utenti di muoversi e comunicare in un ambiente al più possibile messo al riparo dai danni che può generare la disinformazione. Scopriamo insieme che cos'è e come funziona la nuova funzione. 

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Chiedi a Meta AI si presenta come un assistente basato sull'intelligenza artificiale che, stando ai primi test, può essere attivato direttamente da una chat e  permette d'inoltrare direttamente a Meta AI messaggi che risultano sospetti così che il chatbot possa valutarli in via preliminare per analizzarne la veridicità e capire se si tratta, invece, di una fake news.  

Il tutto senza dover uscire da WhatsApp e ricorrere a ricerche ulteriori sul web, ma sarà lo stesso chatbot a fornire chiarimenti, verifiche, approfondimenti o riassunti, restando comodamente all'interno dell'app di messagistica. E questo non è il suo solo punto di forza. Chiedi a Meta AI svolge il suo compito a gran velocità, il feedback è praticamente immediato e il dubbio fugato in un attimo. 

Ecco quali sono i semplici passaggi per attivarlo:

  • Tenere premuto sul link che si vuole analizzare;
  • Selezionare l’opzione Chiedi a Meta AI dall'apposito menù;
  • Inoltrare direttamente il messaggio all’AI

E' ovvio e mai ridondante sottolineare che tutti gli strumenti basati sull'AI devono essere utilizzati con spirito critico e i risultati ottenuti confrontati con fonti autorevoli e mai dati per scontati, perché, per quanto educata ed istruita, l'intelligenza artificiale ha ancora i suoi limiti e potrebbe commettere errori di valutazione soprattutto quando il quesito che le viene posto per scoprirne la veridicità è particolarmente complesso. 

Ci sono alcuni consigli pratici e di buon senso che ci teniamo a fornirti per un uso corretto e consapevole di Chiedi a Meta AI su WhatsApp:

  • Usa la funzione solo se strettamente necessario per messaggi sospetti o dubbi, non per uso quotidiano o superfluo;
  • Non condividere dati personali o sensibili con il bot, perché le chat non sono completamente private;
  • Controlla le impostazioni di privacy: se ti preoccupano i dati che il sistema conserva, elimina le conversazioni attivate con Meta AI.

Ovviamente, l'utilizzo di Chiedi a Meta AI è facoltativo: sono gli utenti a scegliere se servirsi dello strumento per le opportune verifiche su un messaggio o meno. Inoltre, al momento la funzione è ancora in fase beta e la sua diffusione su larga scala e quando ciò accadrà dipenderà molto dall'esito della sperimentazione.

Menlo Park con questa sua nuova funzione ribadisce il suo sforzo nel combattere la diffusione delle notizie false. La volontà è chiara, gli sforzi per raggiungere il traguardo sono, però, ancora all'inizio e, di certo, Chiedi a Meta AI non è uno strumento risolutivo a cui affidarsi a occhi chiusi, ma rappresenta comunque un punto di partenza notevole attraverso il quale incentivare un cambiamento.  

La Redazione

 


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