Una certezza insindacabile di settembre è rappresentata dall'inizio delle scuole. Che sia nella prima o nella seconda settimana del mese, il giorno esatto varia da regione a regione, le porte delle aule si sono aperte per milioni di alunni, dai piccoli della scuola primaria ai grandi delle superiori, tutti pronti a mettere di nuovo i piedi in classe. Il ritorno a scuola prevede tutta una serie di azioni preliminari, inedite per i i neogenitori di bambini in età scolare e già rodate per chi è un veterano della campanella. Oltre a libri, penne, quaderni e tutto il materiale prettamente scolastico, di competenza esclusiva del singolo genitore, esiste un elemento in più, piuttosto importante per un'istruzione che ad oggi è sempre più coadiuvata dalla tecnologia.
Stiamo parlando di connettività, ovviamente, e per dirla meglio, di banda ultra larga, la possiblità, dunque, di connettere in fibra ottica le scuole italiane così da permettere agli studenti di utilizzare al meglio le potenzialità della rete per scopi educativi e pedagocici. Un progetto, questo, che rientra nel cosiddetto Piano Scuole Connesse di cui vi vogliamo parlare oggi anche per capire insieme, effettivamente, a che punto siamo con la sua realizzazione in concreto e qual è lo stato dell'arte del cablaggio delle scuole italiane.
Il Piano Scuole Connesse è un progetto nato nell'ambito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che implica una serie d'interventi per garantire l'accesso a internet gratuito e relativa assistenza tecnica per 5 anni a tutte le sedi scolastiche presenti sul territorio nazionale con velocità simmetriche di almeno 1 Giga, dunque, mediante fibra ottica. Le strutture scolastiche italiane sono state suddivise in 8 aree geografiche, i cosiddetti lotti, che sono stati assegnati tramite un bando, quello del 28 gennaio 2022, fino a un massimo di 4 per ogni soggetto vincitore.
Il costo complessivo del Piano è stimato in 261 milioni di euro e prevede la copertura con connettività a 1 Giga oltre alla fornitura di servizi di gestione e manutenzione per le strutture scolastiche. Il Il bando è stato assegnato il 6 giugno 2022, per circa 166 milioni e, durante la prima fase, l’intervento pubblico ha previsto la fornitura della connessione a circa 35.000 strutture scolastiche (circa il 78% del totale). Si tratta degli edifici delle scuole secondarie di primo e secondo grado e, nelle cosiddette aree bianche, anche il collegamento di tutti i plessi delle scuole primarie e dell’infanzia.
Le attività di infrastrutturazione dovranno concludersi entro il 30 giugno 2026, garantendo i servizi di connettività per almeno i sei anni successivi.
L'ultimo aggiornamento riguardo la situazione dei cablaggi delle scuole italiane, reperibile sul sito governativo relativo al Piano BUL (Banda Ultra Larga), è del 9 settembre 2024, appena una settimana fa, e ci consente di vedere una fotografia reale di come il Piano Scuole Connesse stia realmente procedendo sul territorio nazionale. Questi i numeri:
L’aggiornamento sull’andamento del Piano è visionabile sulla piattfaorma online dedicata al Piano BUL (Banda Ultra Larga). I cittadini possono navigare sul proprio comune di interesse e cercare i simboli delle scuole in verde. Le informazioni sono aggiornate ogni mese in un'ottica di trasparenza e tempestiva comunicazione. Ci sono, a questo proposito, delle dashboard dedicate al Piano Scuola che permettono di vedere lo stato di connessione per ogni scuola e di analizzare anche il dato regionale o per tipologia di grado d’istruzione.
Dati alla mano, il Piano Scuole Connesse sembrerebbe realizzarsi al meglio e il termine ultimo del 2026 appare molto realistico. La scuola italiana connessa è molto meno utopica di quanto si possa pensare.
La Redazione