Com'è il segnale delle tua fibra ottica? Misuriamolo!

[gio 25 settembre 2025]

Fibra ottica: i parametri principali per determinarne la qualità



Mettiti comodo e ascolta!

 

Dici fibra ottica, pensi velocità. Tutto vero, tutto giusto, perché questo tipo di tecnologia è veloce per antonomasia, non per altro si chiama banda ultra larga, una vera manna dal cielo per lo streaming senza interruzioni, il gaming online fluido con ping sotto i 50 ms e download lampo. Ma, parafrasando il celebre slogan di una pubblicità di Pirelli degli anni Novanta, "la velocità è nulla senza il controllo", e quel controllo in casa fibra ottica è rappresentato da una buona qualità del segnale.
 
Anche la fibra più veloce che c'è, nella sua migliore realizzazione in FTTH, non sarà all'altezza delle aspettative del suo fruitore, se il segnale non si presenta in modo altrettanto stabile, pulito e con pochi disturbi. Ma come facciamo a determinare davvero la qualità del segnale in fibra ottica? Mettiti comodo e goditi la nostra guida pratica, di semplice consultazione che, al netto di tecnicismi da ingegneri delle telecomunicazioni, ti spiega quali sono i parametri più importanti da tenere in considerazione per valutare la qualità della tua fibra ottica. 
 

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Facciamo un breve recap su come funzione tecnicamente (ma senza esagerare) la banda ultra larga. Il segnale che viaggia nella fibra è la luce trasportata attraverso sottilissimi filamenti di vetro. E, dunque, possiamo facilmente dedurre che la potenza ottica altro non è che la misura dell’intensità di questa luce all’interno del cavo.
 
Se la potenza ottica è troppo bassa, il segnale rischia di perdersi per strada e la connessione diventa instabile. Se, invece, si è troppo alta (ciò avviene più raramente), può causare problemi ai ricevitori. E come si misura questa famigerata potenza ottica? In dBm (decibel-milliwatt): valori tra -15 dBm e -28 dBm sono considerati accettabili per un collegamento FTTH
 
Un altro elemento da considerare è l’attenuazione, quel fenomeno per cui il segnale tende a indebolirsi lungo il percorso: più la distanza è grande o più ci sono giunzioni e curve nella fibra, maggiore sarà l’attenuazione del segnale. L'unità di misura di questo parametro è il dB (decibel). Ovviamente più basso è, meglio è. Un cavo ben installato, con connettori puliti e curve non troppo strette, riduce al minimo questa perdita.
 
Passiamo ora ad analizzare il rapporto segnale/rumore ottico (OSNR) che misura quanto il segnale utile è più forte rispetto al rumore: più alto è il rapporto, più la connessione è stabile e veloce. Un esempio? Immagina di ascoltare la radio con molto fruscio di fondo. Il messaggio arriva, ma non è limpido. Lo stesso succede nella fibra: al segnale luminoso si possono sommare, infatti, disturbi indesiderati che deteriorano la qualità del segnale. 
 
Un altro parametro molto comune è il BER, ossia il tasso di errore sui bit trasmessi. In pratica, attraverso il BER, si valuta su un miliardo di bit inviati, quanti arrivano corrotti o sbagliati. Un BER molto basso (idealmente vicino allo zero) significa che i pacchetti di dati viaggiano senza intoppi, con meno ritrasmissioni e quindi con prestazioni migliori.
 
Tutti questi parametri possono essere misurati dai tecnici delle telecomunicazioni usano strumenti professionali. Te ne elenchiamo alcuni:
  • OTDR (Optical Time Domain Reflectometer): un apparecchio che invia impulsi di luce nella fibra e misura le riflessioni per individuare difetti, giunzioni o rotture;
  • Power Meter: misura la potenza ottica in arrivo, per capire se rientra nei valori ottimali.

Nella dimensione domestica, dove, chiaramente, nessuno di noi ha a disposizione un OTDR, lì, nel cassetto delle posate, tutto quello che possiamo fare per misurare la qualità del nostro segnale in fibra ottica è affidarci a test indiretti, come:

  • lo Speed test per verificare velocità di download e upload,
  • i valori di Ping e di jitter per misurare la latenza e la stabilità.

Ovviamente, non si tratta di strumenti che permettono di analizzare direttamente il segnale ottico, ma ci danno un’idea pratica di come la connessione si comporta. Tanto possiamo, tanto facciamo. 

Alla luce (mai termine fu più azzeccato parlando di fibra ottica) di quanto visto finora, possiamo concludere che avere una buona qualità del segnale non significa solo andare più veloci ma impatta su tantissimi aspetti della nostra esperienza in rete. Immagina uno streaming fluido, senza blocchi o buffering, un gaming online con latenza più bassa e meno disconnessioni, lo smart working ricco di videochiamate stabili e senza scatti e, in linea generale, una maggiore longevità della rete grazie alla diminuzione di errori, di interventi tecnici, e, dunque, meno stress per l’infrastruttura.

La prossima volta che fai uno Speed Test, per monitorare la bontà del tuo segnale in fibra ottica, non dimenticare che dietro a quei numeri c’è un raggio di luce che viaggia a velocità incredibili, ma che, per funzionare bene, deve rimanere il più possibile chiaro e limpido.

La Redazione

 

 

 


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