Fibra ottica sottomarina: che cos'è e perché è vitale per Internet

[ven 31 ottobre 2025]

Il 95% del traffico Internet internazionale di dati passa dai cavi ottici sottomarini. Cosa ne sappiamo?



Mettiti comodo e ascolta!

 

Oggi vogliamo soffermarci sull'aspetto meno visibile della fibra ottica, quello che possiamo percepire, pur non potendolo toccare con mano. Dietro la nostra connessione ultraveloce, infatti, le videochiamate in HD e lo streaming senza interruzioni c’è un’infrastruttura silenziosa ma potentissima. Quale? parliamo dei cavi in fibra ottica sottomarina. Senza di loro, internet semplicemente non potrebbe esistere, sono la spina dorsale che corre lungo le dorsali oceaniche, ci scuserete per il gioco di parole, ma è voluto.  

La fibra ottica sottomarina è la tecnologia che permette di trasmettere dati tra continenti attraverso fili di vetro sottilissimi in grado di trasportare segnali luminosi ad altissima velocità. I cavi corrono per migliaia di chilometri sui fondali oceanici, collegando nodi e data center di tutto il mondo.

Forse non sapete che oltre il 95% del traffico Internet internazionale passa da qui, dai cavi posti sui fondali oceanici, non dai satelliti, come spesso erroneamente si crede, ma arriva dal fondo del mare da un reticolo composto da oltre1,4 milioni di chilometri di cavi sottomarini attivi che unisce Europa, Americhe, Asia, Africa e Oceania, garantendo connettività continua 24 ore su 24. 

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Il principio di funzionamento dei cavi sottomarini è lo stesso, all'ennesima potenza, della fibra ottica che bussa e arriva nelle nostre case. Vediamolo nel dettaglio: ogni cavo contiene fibre ottiche che trasmettono impulsi luminosi, ciascuno dei quali rappresenta un bit di informazione.

Per mantenere il segnale nitido su distanze di migliaia di chilometri, i cavi integrano ripetitori ottici ogni 50-100 km, che amplificano il segnale senza interrompere la trasmissione. Il tutto è protetto da strati multipli di materiali, acciaio, rame e polietilene, per resistere alla pressione oceanica, alla corrosione e, persino, ai possibili morsi, letteralmente parlando, di fauna marina attratta dai campi elettromagnetici.

Ora che abbiamo capito come trasportano il segnale e quali sono i possibili fattori di disturbo dei cavi sottomarini, facciamo un passo indietro e analizziamo come avviene loro posa. L’installazione di un cavo in fibra ottica sottomarina è un’operazione complessa che coinvolge navi specializzate, ingegneri e sistemi GPS ad alta precisione. Il percorso viene studiato per evitare vulcani sottomarini, faglie e aree a rischio di frane. Nelle acque costiere, i cavi vengono interrati sotto la sabbia con aratri subacquei, per proteggerli da ancore e pescherecci.

La posa di un singolo collegamento transoceanico può richiedere mesi di lavoro e investimenti imponenti, ma è lo scotto da pagare se si vuole garantire la connettività globale e quella velocità di trasmissione indispensabili per il mondo digitale moderno.

Un tempo i responsabili dei progetti erano i grandi provider internet che costruivano e gestivano le dorsali sottomarine. Oggi, il testimone è passato ai colossi del web. Sono Google, Meta, Microsoft e Amazon ad investire direttamente in nuove tratte per collegare i propri data center e servizi cloud con il minimo di latenza possibile.

Tra i progetti più importanti in cantiere ci sono Equiano (Europa-Africa, di Google), Grace Hopper (USA–UK–Spagna) e 2Africa che è uno dei più grandi mai realizzati, con l'obiettivo di portare banda ultralarga a centinaia di milioni di persone in Africa e Medio Oriente. 

Nonostante la robustezza dei materiali e tutte le pratiche che vengono messe in atto per proteggerli e metterli al riparo da possibili danni arrecati da agenti esterni, i cavi sottomarini restano vulnerabili. Circa il 70% dei guasti è causato ancora oggi da attività di pesca o eventi naturali, come terremoti o, addirittura, da ancore gettate proprio lì, su di loro. 

In un'ottica di cura e protezione e per il loro alto valore strategico, la NATO e l’Unione Europea investono risorse umane ed economiche nel monitoraggio costante, nei sistemi di rilevamento acustico e nella sorveglianza tramite droni e satelliti dei cavi sottomarini.

Anche la sostenibilità è oggi un tema centrale. I nuovi progetti mirano, infatti, a ridurre l’impatto ambientale delle installazioni e dei materiali, con l’obiettivo di creare un’infrastruttura più verde e più efficiente per rendere quel filo invisibile, la fibra sottomarina, che attraversa gli oceani non solo alleato della connettività ma anche amico dell'ambiente. 

La Redazione

 


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