HuggingChat: l'AI ha un nuovo protagonista

[lun 26 febbraio 2024]




HuggingChat è il nuovo strumento open source pronto a sfidare ChatGPT


Sempre più popolato e sempre più competitivo l'universo dell'intelligenza artificiale. I chatbot si moltiplicano come funghi dopo una giornata di pioggia e se non ogni giorno, almeno una volta a settimana, c'è qualcosa di nuovo di cui parlare o qualche argomento da approfondire sul fronte intelligenza artificiale. E' per questo che oggi abbiamo deciso di presentarvi quello che si candida a essere il rivale, forse, più temuto da ChatGPT, il re dei software di AI. Stiamo parlando di HuggingChat, il nuovo chatbot che sta letteralmente spopolando in rete, catalizzado l'attenzione degli utenti e mettendo sul chi va là Open AI

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HuggingChat, il tool più popolare del momento, è totalmente open source e si basa su un modello linguistico di dimensioni davvero considerevoli, denominato Mixtral8x7B di proprietà della startup Mistral AI. Questo modello di deep learning è capace di utlizzare una grandissima quantità di vocaboli e di dati che per lo più arrivano da internet, ma, purtroppo, il suo addestramento alla compresione non risulta particolarmente aggiornato.

Anche partendo da un semplice test, infatti, si nota subito come il chatbot abbia informazioni che non vanno oltre la metà del 2019. Di fatto, gli ultimi quattro anni sono un buco nero informativo, un limite che, però, può essere facilmente superato utilizzando la funzione di ricerca sul web, attivandola manualmente spuntando l’apposita casella sopra la chat.

Nonostante questa lacuna non da poco, HuggingChat ha incuriosito moltissimo e gli occhi degli addetti ai lavori lo stanno osservando con crescente interesse. Un elemento che più di altri ha colpito sta nel token: non ci sono limiti nel numero di parole che possono essere utilizzate in una risposta e, in virtù di questo, i feedback possono essere anche molto lunghi e articolati con conseguente buona soddisfazione delll'utente. 

In generale, il funzionamento del software è come quello di altri tool d'intelligenza artificiale generativa: l'utente fa una domanda per avere informazioni su un determinato argomento e HuggingChat risponde. Ovviamente lo strumento può anche redigere testi in diversi stili, siano essi email, articoli di giornale o altro. Insomma, nulla di nuovo rispetto alla concorrenza se non fosse per la gratuità: il tool è open source, non ha limti di utilizzo né necessita di alcun tipo di abbonamento. 

Sarà forse questo aspetto a conquistare così tanti amanti dell'intelligenza artificiale? Per capire se si tratta di una storia d'amore con un potenziale e non di una fugace cotta estiva, bisognerà attendere il test mobile. Al momento, infatti, HuggingChat esiste solo nella versione per desktop, non ci sono, dunque, app né per iOS né per Android.

Un limite, certo, ma superabile. Tempo al tempo. 

La Redazione


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