Per il mondo IoT, dove milioni di sensori e dispositivi comunicano in modo continuo e sincrono, le performance che può garantire la connettività in fibra ottica, con velocità che toccano picchi di 100 Giga sono fondamentali. Pensate ai danni che potrebbe provocare una connessione instabile, mentre, per esempio, siamo a bordo di un’auto a guida autonoma che non riceve un segnale in tempo, o siamo alle prese con un macchinario industriale che si ferma per un ritardo di rete. Un disastro e anche un potenziale pericolo per la sicurezza. In pratica, la fibra ottica è il sistema nervoso che tiene tutto collegato e fa sì che ogni dispositivo reagisca quasi in tempo reale.
L'origine del termine "Internet of Things" è attribuita a Kevin Ashton, cofondatore del centro Auto-ID, in occasione una presentazione per Procter&Gamble nel 1999. Ashton notò che molti prodotti piuttosto popolari non erano sempre disponibili nei negozi a causa di dati imprecisi sui sistemi informativi. Questa constatazione lo portò a valutare l'importanza di affidare la raccolta di dati a computer o macchinari, superando i limiti legati a possibili errori umani. Da qui è nata l'idea di creare una vasta rete di sensori per raccogliere dati sulle cose nel mondo reale, coniando così il termine "Internet of Things " per come lo conosciamo oggi.
Le applicazioni dell'IoT sono davvero moltissime e possiamo considerare questo nuovo paradigma di connettività come un'ulteriore potenzialità fornita agli oggetti della nostra quotidianità. Vediamo gli ambiti di riferimento:
Secondo i dati dell'Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, il mercato IoT italiano è cresciuto del 24% nell’ultimo anno, sia grazie ad applicazioni consolidate, sia in virtù di servizi a valore aggiunto possibili grazie all’interconnessione tra oggetti. In particolare, l'industria automobilistica e il settore degli smart building sono tra i più sviluppati in Italia in questo campo.
L’espansione della rete in fibra ottica è una condizione indispensabile, un investimento infrastrutturale imprescindibilie per garantire il futuro dell’IoT. Entro il 2030 si stima che ci saranno oltre 29 miliardi di dispositivi connessi nel mondo. Senza una rete capace di reggere questo traffico, lo sviluppo dell’Internet delle Cose si fermerebbe prima ancora di decollare.
In Italia, l’accelerazione della copertura FTTH (Fiber To The Home) e FTTB (Fiber To The Building) grazie allo sviluppo del Piano Bul, sta creando le basi per città più intelligenti, imprese più efficienti e servizi digitali più affidabili.
L’Internet delle Cose è la rete che connette oggetti, persone e dati, ma senza la fibra ottica, sarebbe una rete con il fiato corto, incapace di correre le lunghe distanze e anche con qualche difficoltà nello sprint. Fibra ottica e IoT devono andare di pari passo, passandosi il testimone a vicenda. Una staffetta vincente, rapida e fluida fino al traguardo.
La Redazione