I guru della tecnologia: Alberto Dalmasso

[gio 27 febbraio 2025]

Conosciamo più da vicino Alberto Dalmasso, uno dei fondatori di Satispay



Mettiti comodo e ascolta!

 

"Nel 2013 avevamo un sogno: semplificare i pagamenti con il telefono e unire le persone. Dopo più di 10 anni, 4 milioni di utenti e un numero infinito di scambi di denaro, siamo un network europeo di pagamento." Questo dice di sé il team di Satispay, l'app di pagamento che rappresenta una vera eccellenza tech italiana, perché proprio nel Belpaese nasce l'idea e originari dello Stivale sono i suoi fondatori.
 

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Oggi vi vogliamo raccontare di più su uno di loro che, a pieno titolo, trova un posto d'onore nella nostra rubrica dedicata ai guru della tecnologia. Si tratta di Alberto Dalmasso, uno dei tre ideatori della fortunatissima applicazione che ha cambiato il modo di concepire il trasferimento di denaro. Conosciamolo più da vicino, il papà della start-up italiana da oltre 4 milioni di utenti. 
 
Classe 1984, Alberto Dalmasso nasce a Cuneo, ma decide di lasciare la sua città natale per frequentare la facoltà di economia a Torino. Una scelta non casuale, perché da grande amante dello sport, il capoluogo piemontese rappresenta per lui il luogo ideale per realizzare il suo desiderio di cimentarsi nella Serie C di pallanuoto. Dopo un percorso universitario brillante, Dalmasso inizia la sua carriera con uno stage (non retribuito) ad Alba terminato, però, solo dopo 5 mesi. 

Il debutto nel mondo del lavoro non si dimostra così semplice per il nostro guru, ma la sua resilienza e la sua tenacia lo portano a fare diverse esperienze internazionali che si riveleranno molto utili per il suo futuro. Per un certo periodo di tempo lavora in un’azienda di import/export negli Usa, in Texas, poi, vola in Australia, a Brisbane per un internship presso la Camera di Commercio Italiana. L'esperienza australiana si rivela molto formativa per Dalmasso, sia sul piano professionale che umano, e sarà ricca di stimoli fondamentali per le sue scelte future.

Il 2006 è un anno importante, perché inizieranno per lui una serie di impegni lavorativi di rilievo. Il più importante sarà quello all'interno della divisione Marketing & Business Development di Ersel, banca di proprietà della famiglia Giubergia, specializzata in Private Banking e Asset Management, dove resterà per tre anni.

La nascita di Satispay

Ci siamo, siamo arrivati all'anno della svolta per il nostro guru di oggi. E' il 2013 e una soffita di Torino, la versione italiana del garage di Los Altos dove Steve Jobs cambiò il futuro dell'informatica, diventa l’hub del nostro Alberto Dalmasso, di Dario Brignone e di Samuele Pinta (che si unirà a loro solo l'anno successivo), tre ragazzi poco meno o poco più che trentenni, pronti a dare vita all'applicazione delle meraviglie: Satispay.

Il lavoro d'incubazione dura circa un paio d'anni, e, finalmente, Satispay nel 2015 vede la luce grazie ad alcuni finanziamenti, dei californiani del team di Google Wallet e qualche inglese e, soprattutto, un buon capitale personale, indispensabile per iniziare. I fondi ricevuti nel corso di questi ultimi 10 anni e oltre superano i 450 milioni di euro: una cifra pazzesca per una fintech italiana. 

Dal 2015 in poi, Satispay, l'app che consente di pagare nei negozi, inviare denaro, abbonarsi a servizi e risparmiare in modo veloce e intelligente, è entrata a far parte della vita di moltissime persone che hanno inziato a utilizzarla come metodo di pagamento abituale online e nei negozi convenzionati. 

Il lavoro, in particolar modo, agli esordi è febbrile. Come racconta spesso nelle interviste Dalmasso: "Si lavorava 70 ore a settimana. Adesso ci si concede la domenica." Ma tutto questo sacrificio e questa dedizione hanno pagato, eccome. Oggi, Satispay vanta nel suo enorme team di lavoro oltre 600 persone di 24 nazionalità diverse ed è presente in 4 Paesi, perché l’internazionalizzazione è importante, ma l’azienda madre è nata in Italia e resta in Italia. 

La rivoluzione voluta dal Dalmasso è compiuta e il sogno di un’Italia che fa uso dei pagamenti digitali per l’80 o 90% dei casi è ancora ben chiaro nella mente del ragazzo di Cuneo che ha iniziato da uno stage non retribuito arrivando a fondare una delle fintech italiane più importanti d'Europa: Satispay.

La Redazione

 

 

 


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