E' dello scorso 24 agosto, meno di un mese fa, la notizia dell'arresto in Francia del Ceo di Telegram, il russo Pavlev Durov, nell'ambito di un'indagine su reati legati alla pornografia infantile, al traffico di droga e alle transazioni fraudolente sulla piattaforma. Capi d'accusa pensatissimi per Durov che è stato poi rilasciato su libertà condizionata in attesa del processo.
Ovviamente, l'arresto del magnate russo ha gettato un'ombra pesante su Telegram, l'app di messaggistica che più volte negli anni, dal suo lancio nel lontano 2006, è stata al centro di molte polemiche legate soprattutto a quel carattere di estrema segretezza delle sue chat che sono diventate lo scudo di migliaia di canali per promuovere anche attività illecite come quelle, molto gravi, finite nel mirino dell'autorità giudiziaria d'oltralpe.
Questo evento, che ha riguardato il vertice della società, non poteva non avere delle ripercussioni tanto inevitabili quanto rapide. Così in pochissimo tempo, c'è chi parla addirittura di meno di 24 ore, Telegram ha rivisto la sua politica riguardo le chat, sottoponendole a un processo di moderazione e fornendo ai suoi utenti, oltre 950 milioni in tutto il mondo, la possibilità di segnalare le conversazioni ritenute scomode.
Un cambio di rotta radicale, considerando il fatto che l'app di messaggistica russa aveva basato la sua fortuna proprio sulla segretezza delle conversazioni e sul controllo ridotto davvero al minimo da parte del team di moderatori. Quanto avvenuto a fine agosto, però, ha acceso ancora di più i riflettori su un'app discutibile (non più di altre, ma sicuramente da attenzionare) che è dovuta correre in qualche modo ai ripari per non perdere credibilità agli occhi del mondo e per non alimentare ulteriormente l'idea di una fama non proprio edificante.
Queste sono state le prime parole di Durov, pronunciate in modo ufficiale dopo le accuse e il suo tentativo di spiegare una situazione dai risvolti davvero oscuri: "Il brusco aumento del numero di utenti di Telegram a 950 milioni ha causato difficoltà di gestione che hanno reso più facile per i criminali abusare della nostra piattaforma. Per questo motivo mi sono posto l'obiettivo personale di garantire che le cose migliorino in modo significativo. Abbiamo già avviato questo processo internamente e presto condividerò con voi ulteriori dettagli sui nostri progressi”.
Così il multimiliardario di San Pietroburgo ha confermato l'intenzione di rendere più sicuro l'utilizzo della sua piattaforma di messaggistica e di garantire, grazie a un intevento massiccio sulla politica interna di Telegram, un maggiore controllo per evitare che ne possa essere fatto un uso criminale.
A conferma di un passaggio concreto e reale dalle parole ai fatti, già da alcuni giorni chi utilizza abitualmente l'app ha potuto assistere all'opera di rimodulazione delle chat. Nel dettaglio alcune sezioni della pagina FAQ di Telegram sono state aggiornate proprio in virtù di questa direzione più moderata assunta dall'app. Nella pagina è, infatti, possible leggere questo significativo aggiornamento: “Tutte le app di Telegram hanno il pulsante 'Segnala' che ti permette di segnalare contenuti illegali ai nostri moderatori - in pochi tocchi”.
Non solo, gli utenti avranno anche a disposizione un indirizzo email per segnalare direttamente al team di moderatori il contenuto considerato lesivo o comunque ritenuto rischioso. Il testo dell'email dovrà ovviamente includere il link di riferimento per permettere a chi di dovere di verificare subito quanto sottoposto a una maggiore attenzione.
Questi sono solo i primi passi a cui seguiranno, senza dubbio, molti altri verso un controllo maggiore e più minuzioso che Telegram vuole garantire a chi utilizza l'app in modo sano e del tutto normale, tentando così di scoriaggiare chi, invece, schermandosi dietro la segretezza, ne fa un uso improprio e pericolosamente criminale. Il web può nascondere tante insidie, l'attenzione deve essere massima.
La Redazione