I colossi delle telecomunicazioni hanno reagito bene di fronte all’emergenza causata dalla pandemia da Covid-19 dal punto di vista del servizio offerto, nonostante il traffico dati sia aumentato esponenzialmente mettendo a dura prova le reti.
A pagare le spese della pandemia sono stati i conti economici degli operatori del settore gravati dall’aumento dei costi e dalla riduzione dei ricavi per via del modello di offerta “in bundle” ormai largamente diffuso in tutto il mondo.
Vediamo adesso i principali dati contenuti nell’ultima indagine dell’Area Studi Mediobanca sui 30 maggiori Gruppi mondiali del settore delle telecomunicazioni con un fatturato superiore a 30 miliardi di euro.
In Italia nel primo semestre del 2020 è stato registrato da un calo dei ricavi aggregati dei principali operatori pari a -8%, con la rete mobile complessivamente in minore affanno (-6,5%). Il fatturato nei servizi mobili dei primi 3 operatori (Tim, Wind Tre e Vodafone) è diminuito di circa 500 milioni.
Osservando i principali operatori a risaltare è Iliad, il cui fatturato è cresciuto del 75,6%. Bene anche Fastweb (+5,3%), mentre in calo sono Wind Tre (-3,1%), Vodafone (-5,1%) e Tim (-13,7%).
Nonostante durante il lockdown si sia registrata un’impennata della connettività, l’Agcom prevede una contrazione dei ricavi del settore in Italia per l’intero 2020 tra il 6% e il 10%.
Nel primo semestre del 2020, il fatturato aggregato dei 30 principali operatori mondiali è calato del 2% rispetto allo stesso periodo del 2019, scendendo a quota 540,8 miliardi di euro. L’impatto è stato più contenuto in Asia (-0,4% di ricavi a 220,7 miliardi) e in Europa (-1% a a 147,8 miliardi) e più forte nelle Americhe (-4,8% di ricavi a 172,3 miliardi).
In Europa la classifica dei ricavi dei primi sei mesi del 2020 è dominata da Deutsche Telekom, che ha registrato un fatturato di 47 miliardi di euro, in crescita dell’1,5% rispetto al primo semestre del 2019. Secondo posto per Vodafone Groupe con 21,8 miliardi di ricavi (+1,5%), terzo per Telefonica (21,7 miliardi e -10%). Seguono Orange (20,8 miliardi e +1%), BT Group (11,9 miliardi e -5,3%) e Tim con 7,8 miliardi (-13,7%).
A livello mondiale, a fine 2019 gli Usa rappresentavano il mercato più ampio, con ricavi da servizi voce complessivamente pari a 294 mld, seguiti da Europa ( 215mld) e Cina (189mld).
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