Fibra ottica e 6G: il binomio che cambia le regole del gioco

[ven 7 novembre 2025]

Panoramica sul 6G e sulle sue applicazioni anche grazie alla fibra ottica



Mettiti comodo e ascolta!

La conosci quella sensazione di scaricare un film in pochi secondi dal tuo smartphone? Te lo ricordi quando sul display del tuo cellulare è comparsa per la prima volta la scritta 5G? Ecco, fu una rivoluzione che ora sta compiendo un balzo ulteriore: il futuro aggiunge un numero e si chiamerà 6G, una tecnologia che non è solo più veloce del suo predecessore, ma ha ambizioni anche più elevate. 

 Si parla di molti ambiti in cui il 6G potrà fare la differenza a patto, però, di essere correlato a lei, alla fibra ottica, il cui ruolo sarà centrale. Il 6G, infatti, non è solo aria (onde millimetriche e terahertz) ma è un ecosistema in cui la parte ottica è la spina dorsale. Per l’Italia questo significa due livelli chiave: rafforzare il backbone DWDM per collegare città e data-center, e portare la fibra il più vicino possibile all’utente (FTTx/PON) per evitare colli di bottiglia alle antenne 6G.
 

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Verrebbe da chiedersi in che modo due tecnologie di trasmissione dati così diverse, una wireless, il 6G, e l'altra, wired, la fibra ottica, possano cooperare. In effetti, si tratta di una collaborazione, là dove le comunicazioni wireless, per quanto avanzate, presentano limiti fisici (propagazione, spettro, interferenze, distanza), la fibra ottica può sopperire, fornendo un canale di trasporto dati ad altissima capacità, bassissima latenza, elevata affidabilità. Vediamo da cosa è composta la rete 6G e come s'inserisce in ognuno dei suoi comparti la fibra ottica

  • Backhaul / Midhaul / Fronthaul: nel 6G questo segmento diventerà ancora più critico poiché le antenne saranno più dense e i nodi più vicini agli utenti;
  • Accesso “fisico” (fiber to the X, FTTx): per l’utente finale la fibra farà la differenza, perché se la parte wireless (tra dispositivo e antenna) è ultra-veloce, serve che da antenna al network centrale non ci siano colli di bottiglia;
  • Infrastruttura core / data centers / trasporto a lunga distanza: le centrali dati, i collegamenti fra città, i nodi intercontinentali significano che la fibra è insostituibile e le tecnologie come Dense Wavelength Division Multiplexing (DWDM) permettono di far viaggiare molti canali su una sola fibra a velocità molto elevate;
  • Integrazione fisso-mobile & trasporto radio-su-fibra: un aspetto che si sta sviluppando è l’integrazione tra la parte wireless (l’aria) e la parte ottica, ad esempio con sistemi radio-over-fiber, fibre che portano segnali radio o terahertz, oppure antenne remote collegate via fibra.

Ovviamente, non è sufficiente una fibra qualunque per stare davvero al passo con lo sviluppo del 6G, ma sono necessarie innovazioni. Le principali tendenze spaziano oggi dal Co-packaged optics (CPO) alle Reti ottiche elastiche / trasporto ottico avanzato che si adattano dinamicamente, perfette nel 6G per gestire la variabilità del traffico e la densità elevata o le Fibre speciali (hollow-core, air-core) per ridurre la latenza, diminuire perdite e spingere la velocità ancora più in alto e ancora l'integrazione fibra-wireless / radio-over-fiber / sensing ottico, soprattutto per le applicazioni emergenti, come il sensing via fibra, il monitoraggio ambientale e le smart city che il 6G dovrebbe abilitare. 

Per rendere concreto il ruolo della fibra, vediamo quale scenario il 6G abiliterà e dove, appunto, la banda ultra larga sarà decisiva:

  • Hologrammi o telepresenza immersiva: una riunione aziendale che non sia solo via video, ma con proiezioni 3D interattive, con più telecamere e con latenza ultra-bassa grazie alla combiazione 6G e fibra ottica;
  • Smart cities altamente digitali / veicoli autonomi / V2X: per gestire veicoli che comunicano fra loro e con l’infrastruttura serve un’architettura di rete che colleghi le antenne, i sensori e i centri urbani;
  • Massive IoT / industrie 4.0 / ambienti di produzione ultra-automati: quando hai migliaia di sensori, attuatori, robot connessi, la fibra ottica per collegare i nodi centrali e periferici è fondamentale;
  • Coverage in aree remote / backhaul satellitare / connettività globale: parte del 6G punta anche a rete ovunque, compreso le aree marginali e più remote e, anche se la parte finale può essere wireless, dietro c’è un’infrastruttura spesso proprio la fibra;
  • Sistemi integrati comunicazione + sensori: la fibra ottica può trasportare segnali radio, dati, controlli e anche catturare informazioni ambientali che diventano parte dell’ecosistema 6G. 

Il 6G non è ancora arrivato, ma bisogna farsi trovare preparati, avviando una serie di azioni mirate a spianare la strada a una tecnologia che davvero sarà sbalorditiva. Il percorso da seguire è chiaro, le azioni da compiere sono concrete e passano da una fibra ottica ben posata e capillare, capace di supportare quella rivoluzione sottile che prende il nome di 6G

La Redazione


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