Fibra ottica aree bianche: cosa sta accadendo?

[mer 17 gennaio 2024]




Approfondiamo il discorso: come si muove la fibra ottica nelle aree bianche?


Oggi ci concentriamo su un tema molto a caro a chi abita in quelle zone del Paese che da un punto di vista di accesso a internet vengono identificate con la locuzione aree bianche. La domanda che si pongono molti utenti il cui indirizzo, dopo un'accurata verifica di copertura, risulta in questi comuni è sempre la stessa: quando arriverà la fibra ottica nelle aree bianche? Prima di rispondere, dati alla mano, nella maniera più esaustiva possibile, è necessario chiarire bene cosa s'intende con questa definizione per evitare di andare incontro ad equivoci o fraintendimenti. 

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Nel 2013 la Commissione Europea ha stabilito di suddividere il territorio italiano in varie zone, tenendo conto di quanti e quali interventi si rendessero necessari per raggiungere i prefissati obiettivi di digitalizzazione del Paese nel medio/lungo termine. Nello specifico, la società che si occupa della classificazione delle varie zone in Italia si chiama Infratel ed è una controllata del Ministero dello Sviluppo Economico (oggi Ministero delle Imprese e del Made in Italy).

Il ruolo di Infratel è supportare lo sviluppo delle reti per garantire l’accesso a internet e di aggiornare la mappatura in modo periodico. La missione della società, di concerto con il MIMIT, è di “contribuire a ridurre il gap infrastrutturale e di mercato esistente, attraverso la creazione di condizioni favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione.”

Detto questo, torniamo alle aree bianche chiarendo che si tratta di zone a bassa densità di popolazione, dove nessun operatore del settore privato ha mostrato interesse ad investire e per questo si è resa necessaria un’azione diretta da parte dello Stato. L’area bianca, dunque, si configura, come la zona dove il digital divide è più evidente e dove la possibilità di garantire l’accesso a servizi a banda larga e ultralarga diventa essenziale, assumendo il carattere di urgenza. Di fatto, in queste zone le offerte fibre presenti sono in numero molto limitato e spesso i tempi per le attivazioni si dilatano.

La situazione attuale e il ruolo di Open Fiber

L'attività di cablatura per la realizzazione del Progetto Banda Ultra Larga in Italia è affidato a Open Fiber, azienda italiana che opera all'ingrosso nel mercato italiano di infrastrutture di rete e woholesale affidatario della concessione di Infratel. Il progetto di adozione della banda ultraveloce per famiglie, giovani e piccole imprese nelle aree bianche implica la costruzione di circa 90.000 km di rete e il rilascio di oltre 100 mila autorizzazioni in 6.232 comuni, per raggiungere un totale di circa 6,4 milioni di unità immobiliari.

E quale è ad oggi lo stato dell'avanzamento di lavori? La nostra fonte è il sito di Open Fiber in cui la società aggiorna costantemente i suoi dati relativi agli obiettivi raggiunti in termini di cablatura in fibra ottica delle cosiddette aree bianche del Paese.

Al 31 dicembre 2023 sono stati realizzati:

  • Circa 74.587 km di rete, ovvero l’83% del totale previsto dal piano. 
  • Cablati 4.774 comuni FTTH, ovvero circa il 77% del totale dei 6.232 comuni previsti dalla Concessione Infratel;
  • Un totale di 4,46 milioni di Unità Immobiliari (+18% rispetto alla fine del 2022).

Nel corso del 2023 è stata posata infrastruttura in fibra ottica in 720 nuovi comuni per circa 676mila Unità Immobiliari. Un risultato davvero molto soddisfacente che guarda al futuro di un Paese moderno, competitivo e veloce. Ultraveloce. 

La Redazione


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