Grazie al Piano BUL e ai fondi del PNRR l’Italia si connette anche nei borghi più isolati
Mettiti comodo e ascolta!
Vivi in campagna, in una casetta un po' isolata, dove, al netto della strega di Hansel e Gretel, non c'è nemmeno un vicino umano di cui prendere nota. La pace, il silenzio, i tempi scanditi dai ritmi della natura, morbidi, lenti. Ecco, proprio lenti, lentissimi, un po' come laconnessione internet di cui ti sei dovuto accontentare fino a questo momento, perché di fibra ottica nemmeno l'ombra.
Fino a pochi anni fa, infatti, in molti paesi italiani la connessione era ancora affidata all’ADSL, con velocità che raramente superavano i 10-20 Mega e navigare, lavorare in smart working o semplicemente guardare un film in streaming era tutt'altro che soddisfacente ma assomigliava sempre di più a un esercizio di pazienza.
Abbiamo detto fino a pochi anni fa, perché adesso stiamo assistendo a una rivoluzione digitale anche piuttosto rapida. Se per anni portare lafibra ottica nei piccoli borghi e nelle zone rurali ha rappresentato un miraggio, una promessa mai mantenuta, un sogno ad occhi aperti, adesso qualcosasta cambiando davvero e potrai dimenticare la navigazione a passo di lumaca. Tra cantieri che si moltiplicano e mappe dicopertura che si colorano di nuovi punti, la banda ultralarga non è più un privilegio solo urbano, ma sta arrivando a passo spedito nelle nostre campagne.
Lo scenario che si apre di fronte ai nostri occhi è inedito per molti, abituati e, forse, anche un po' rassegnati, a una connettività non certo veloce, stabile, performante e, soprattutto, competitiva. Ma sta accadendo ed il merito va riconosciuto ai vari investimenti di matrice governativa che, in ottemperanza ai dettami dell'Agenda Digitale Europea, stanno portando l'Italia a viaggiare alla velocità di 1 Giga. La vera svolta per le aree rurali è arrivata, infatti, con i piani pubblici di infrastrutturazione, pensati per ridurre il cosiddetto digital divide.
Il primo grande passo è stato il Piano BUL (Banda Ultralarga), lanciato nel 2015, che ha affidato aOpen Fiber la costruzione di reti FTTH (Fiber To The Home) in migliaia di comuni classificati come aree bianche, cioè quelle dove agli operatori privati non conveniva investire. E oggi il testimone passa al Piano Italia a 1 Giga, finanziato anche con fondi del PNRR (Piano Nazionale di Riprese e Resilienza), che punta a garantire entro il 2026 connessioni di almeno 1 Giga in download e 200 Mega in upload anche nei territori meno densamente popolati.
In pratica, l’obiettivo è portare la fibra o, dove non possibile, tecnologie alternative come FWA o 5G Fixed Wireless Access anche nei borghi più isolati.
Un progetto ambizioso, perché portare la fibra nelle campagne e nei borghi isolati non è impresa semplice e presenta molteplici criticità, come: le distanze più ampie, la scarsa densità abitativa e la presenza di terreni agricoli o vincoli paesaggistici rendono ogni cantiere un’impresa. Tutti questi aspetti hanno una ricaduta negativa sui costi di scavo per il cablaggio che inevitabilmente aumentano.
Per questo, la collaborazione pubblico-privato è diventata cruciale, così come l’uso di tecniche di posa innovative, come la minitrincea o la posa aerea su pali già esistenti, che riducono tempi e costi.
Spesso anche cavilli e vincoli burocratici, come autorizzazioni comunali o coordinamento con altri lavori pubblici, rallentano di molto i lavori, ma nonostante ciò l'obiettivo è chiaro e la volontà di realizzarlo gratinica. Secondo i dati più recenti di Infratel e Agcom, nel 2025 oltre il 75% delle unità immobiliari italiane è raggiunto da reti ultraveloci.
Il dato più interessante riguarda proprio le aree rurali: la copertura FTTH è in crescita costante, con regioni come Emilia-Romagna, Veneto e Toscana in forte recupero. Restano indietro alcune zone del Sud e delle aree montane, ma i progetti in corso promettono di colmare il divario entro pochi anni.
Dunque, il lavoro è febbrile perché il risultato da raggiungere ha un alto valore strategico e mira a rendere l'Italia più digitale e, dunque, anche più competitiva. Inoltre, portare la fibra ottica nei piccoli centri non è solo una questione di comfort digitale, ma rappresenta un fattore chiave per sviluppo economico, sociale e culturale, una sorta di nuova vitalità per territori rurali, spesso spopolati ma ricchi di potenzialità.
La campagna detta i suoi tempi, ma per la connettività lasciamo che sia la velocità della fibra a parlare.