Chi non si è mai trovato, almeno una volta nella vita alle prese con una videoconferenza? Che sia per lavoro o per svago, giusto per fare una chiacchierata tra amici lontani, le call sono diventata sempre più frequenti. Se in ambito professionale il loro largo utilizzo era già diffuso da tempo, in ambito privato e personale, le videoconferenze sono entrate nella routine quotidiana di molti durante la reclusione forzata e causata dalla pandemia da Covid 19. In quel periodo di obbligata alienazione, le call hanno rappresentato un modo per farci sentire più vicini, nonostante l'impossibilita d'incontrarsi di persona e di sentirci, di conseguenza, tutti meno soli.
Va da sé che un'esperienza di call positiva, dipende in larga misura da una buona, meglio se ottima, connessione, perché basta una piccola defaillance della rete, un micro-lag, un audio che va a scatti, un’immagine che si blocca per rendere la videoconferenza disastrosa. La buona notizia? Con qualche accorgimento tecnico mirato si può ottenere una connessione molto più solida, riducendo al minimo le interruzioni e migliorando in toto l'esperienza.
Partiamo dalle basi. Per una call in HD bastano in teoria 3/4 Mega in upload e 10 Mega in download, non una cosa impossibile, quindi. Ma la teoria spesso non tiene conto del traffico reale di casa che, in realtà, potrebbe essere congestionato per la presenza di molti dispositivi collegati simultaneamente. Per esempio, basta la concomitanza della visione di un film in streaming 4K o l'aggiornamento della console, perché la banda disponibile per la videoconferenza cali in fretta.
La situazione ideale è avere una connessione FTTH o comunque una fibra ottica che garantisca almeno 20/30 Mega effettivi in upload, come quella garantita dalle offerte fibra FibeRevolution, perché è proprio l’upload, più che il download, a determinare la qualità della tua immagine e della tua voce durante la call.
Menzione a parte merita il Wi-Fi, una tecnologia di connessione comodissima che, però, può presentare delle falle. Interferenze, muri spessi, dispositivi rumorosi, distanza dal router, sono tutti elementi che possono influire sulla sua stabilità. Senza dubbio, se devi partecipare a chiamate importanti, il cavo Ethernet resta la scelta più affidabile, poiché riduce la latenza, evita cali improvvisi e ti garantisce una velocità costante. Non puoi collegarti via cavo? Allora assicurati almeno di usare la banda 5 GHz e di posizionarti a pochi metri dal router.
Un altro aspetto da non sottovalutare, che può determinare il buon esito di una call, è la conformazione stessa della casa. Appartamenti molto grandi, muri spessi o stanze lontane dal router, potrebbero aver bisogno di un aiuto ulteriore. In questi casi, una rete mesh è la soluzione più efficiente: i vari nodi comunicano tra loro e distribuiscono il segnale in modo uniforme. In alternativa, anche i repeater possono essere utili per coprire punti ciechi, mentre i powerline sfruttano l’impianto elettrico per portare la connessione dove il Wi-Fi non arriva.
Anche con una buona banda, latenza e jitter (variazione temporale, o irregolarità, nel tempo di arrivo dei segnali digitali, misurata come variazione del pin) possono complicare le cose: basta un valore fuori scala per far sì che la voce arrivi a scatti o con un fastidioso effetto robot.
Ovviamente, esistono dei rimedi per ovviare a queste situazione:
Un piccolo trucco per far fronte a una connessione non impeccabile, abbassare la risoluzione del video può migliorare drasticamente la stabilità: passare da 1080p a 720p spesso è sufficiente per avere un flusso più fluido senza sacrificare troppo la qualità dell’immagine. Molte piattaforme gestiscono la cosa in automatico, ma intervenire manualmente prima di un meeting importante può prevenire problemi.
Dunque, la ricetta perfetta per videoconferenze a prova d'interruzioni devono combinare quanto basta una buona connessione, un router moderno, una rete domestica ottimizzata e il buon senso che non guasta mai.
La Redazione