Questa mattina con un occhio non proprio completamente aperto, anzi, ancora molto desideroso di chiudersi per qualche altro impagabile minuto di sonno, ho preso in mano il mio smartphone per scoprire a quanto ammontasse il mio solito ritardo mattutino. Ho constatato con una generalizzata soddisfazione di essere incredibilmente in anticipo e, allora, ho pensato saggiamente di fare tardi navigando su Facebook. Quel mio occhio socchiuso ha colto con una buona dose di confusione una schermata in cui mi si chiedeva di sottoscrivere un abbonamento per continuare a farmi gli affari degli altri. Facebook a pagamento? E' uno scherzo? Non proprio.
Osservando meglio quello che mi suggeriva quella schermata in penombra, mi sono accorta che, in realtà, non si trattava di un obbligo ma di un'alternativa. Della serie: se vuoi continuare a utilizzare i servizi Meta senza abbonarti dovrai accettare la pubblicità e la possibilità che le tue abitudini di navigazionie e di consumo vengano monitorate per offrirti inserzioni su misura. Nulla di diverso da ciò che già succedeva finora, nulla di poi così lontano da quello che propongono altre piattaforme altrettanto blasonate, verrebbe da dire.
E' successo anche a voi di scoprire questa novità? Una novità, in realtà, che stupisce solo i più assonnati come me, perchè anticipazioni in tal senso erano già trapelate. Su tutti ne avevano già inziato a parlare il New York Times e il Wall Street Journal la scorsa estate, e ora Facebook a pagamento è diventato realtà a partire da novembre per i Paesi dell'UE. Ecco svelato il mistero della mia "visione mattutina".
Entrando nel merito della questione, la holding americana è stata piuttosto chiara: “Per ottemperare alle normative europee in continua evoluzione stiamo introducendo la possibilità di sottoscrivere un abbonamento in Ue, See e in Svizzera. A novembre, offriremo alle persone che utilizzano Facebook o Instagram e che risiedono in queste regioni la possibilità di continuare a utilizzare questi servizi personalizzati gratuitamente con la pubblicità, oppure di sottoscrivere un abbonamento per non visualizzare più le inserzioni. Le informazioni delle persone che decideranno di sottoscrivere l’abbonamento non saranno utilizzate per gli annunci pubblicitari”. E così, con una dichiarazione che non lascia molto spazio alle interpretazioni, Facebook diventa a pagamento, così come la sua versione per immagini, Instagram, con buona pace della gratuità di Internet che resta, solo a patto di sottostare ai meccanismi pubblicitari.
Ma quanto costeranno gli abbonamenti? Vediamolo:
"Indipendentemente da dove verrà fatto l’acquisto - afferma Meta - l’abbonamento sarà valido per tutti gli account Facebook e Instagram collegati al Centro gestione account dell’utente. Fino al primo marzo 2024, l’abbonamento iniziale sarà valido per tutti gli account collegati al Centro gestione account dell’utente. Dal primo marzo 2024 in poi, per ogni ulteriore account inserito nel Centro gestione account dell’utente, si applicherà un costo aggiuntivo di 6 euro al mese per gli abbonamenti sottoscritti sul web e di 8 euro al mese per quelli attivati su iOS e Android”.
Da un punto di vista aziendale, nulla osta a voler monetizzare un servizio che era stato fino a questo momento gratuito. Dal punto di vista dell'utente resta la scelta: si può optare per un Facebook libero dalle inserizioni ma pagamento o un social fatto di spot customizzati ma gratuito. Voi da che parte state?
La Redazione