Tra i protagonisti più assurdi del Ces di Las Vegas di quest'anno, in programma nella città del peccato dall'7 all'11 gennaio scorsi, c'è anche lui: l'iPad Pro. Fin qui nulla di strano, se non fosse che questo modello presenta una particolarità davvero inusuale che si potrebbe riassumere con l'espressione: "In case of death", perché, proprio in caso di morte, il device ha la caratteristica di autodistruggersi.
A proporlo all'evento hi-tech americano a tutti gli utenti, combattuti tra la loro spinta paranoica e la vena divertente, è la società Zugu, specializzata nella creazione di pacchetti, "casi", per ogni occasione. E in questo caso specifico, la situazione è proprio la dipartita dell'utente. "Quando muori, blocca il tuo iPad, così potrai portarti i tuoi segreti nella tomba". Così viene pubblicizzato il kit che comprende: la versione più prestante del tablet Apple da 11, una custodia hi-tech che comunica con un'app precaricata e uno smart ring da indossare al dito.
Sembrerebbe uno scherzo, anche piuttosto macabro, ma non è così. Il caso c'è e al CES ha fatto il suo debutto tra l'ilarità e lo stupore dei presenti. L'idea che ha fatto partire il progetto non è neanche così campata in aria. Si parte dal concetto di voler tenere al riparo da sguardi indiscreti tutti i file, le immagini e i contenuti vari presenti all'interno del dispositivo, una volta che non se ne potrà più avere il controllo, per, diciamo, cause naturali e indipendenti dalla volontà dell'utente.
Come funziona effettivamente iPad Pro "in case of death" è presto detto. Tutta la procedura parte dal momento che lo smart ring rivela l'assenza di battito, un calo di temperatura corporea o di livello di ossigenazione del sangue. Verificato che il risultato non è un falso positivo, perché semplicemente l'utente si è tolto l'anello per ricaricarlo, (in questo è l'AI che deve fare bene il suo lavoro) si procede con l'azione definitiva e irreversibile sul device.
L'utente ancora in vita e in buona salute (si spera) può, infatti, scegliere tra diverse opzioni che si attiveranno al momento della sua dipartita:
Il tutto può anche essere corredato da un post su X che annuncia la propria morte con un messaggio preimpostato. Tanto per uscire di scena con stile.
Sembrerebbe una trollata, come ce ne sono molte in rete, ma non è cosi. Il kit di Zugu esiste davvero ed ha anche un prezzo tutt'altro che democratico. Per poter permettere al proprio iPad Pro, di autodistruggersi, in caso di morte, bisognaessere disposti a sborsare 1500 euro. Il costo di una lapide, insomma, anche per il nostro tablet.
La Redazione