Abbiamo una certa reticenza a parlare di armamenti, di reti militari, di guerra in un momento storico come questo in cui il mondo è lacerato e le coscienze di ognuno sono messe a dura prova, costantemente sotto pressione nel vedere immagini che ci colpiscono e feriscono nel profondo. Ma, cercando di toglierci dall'imbarazzo e provando a non offendere la sensibilità di chi vorrà leggerci, ci addentriamo in questo argomento in punta di piedi, tendando di capire come la fibra ottica rappresenti oggi quella tecnologia che, di fatto, gioca e giocherà anche in futuro un ruolo chiave nell'ambito della difesa e della sicurezza nazionale.
Negli ultimi anni le forze armate di tutto il mondo hanno investito pesantemente su infrastrutture in fibra, integrandole con sistemi radio, satellitari e cloud protetti. L’obiettivo è chiaro: garantire comunicazioni istantanee, sicure e a prova di attacco in uno scenario in cui la guerra si combatte sempre più anche sul piano digitale. E in questo la banda ultra larga è davvero imbattibile, trasportando dati alla velocità della luce. Ma non è solo questione di rapidità, nei contesti militari, la latenza minima e la capacità di banda enorme sono indispensabili per collegare sensori, droni, radar e centri di comando in tempo reale.
Rispetto ai cavi in rame, inoltre, come abbiamo ribadito più volte, la fibra è immune alle interferenze elettromagnetiche, il che significa che non risente di disturbi esterni, un fattore vitale nei teatri operativi saturi di segnali radio o in presenza di sistemi di guerra elettronica.
A ciò fa da corollario il tema della sicurezza fisica dei dati: intercettare una trasmissione via fibra è estremamente complesso e richiede l’accesso fisico al cavo e strumenti sofisticati per leggere i segnali luminosi senza interrompere il flusso. Non a caso, molti Paesi utilizzano reti in fibra chiuse e isolate da internet pubblico, dedicate esclusivamente alle comunicazioni governative e militari. Queste infrastrutture riservate sono spesso chiamate “reti nere” (black networks): dorsali di fibra ottica che collegano basi, centri di intelligence, ministeri e siti strategici che sono fisicamente separate dalle reti civili e spesso integrate con crittografia di livello militare per assicurare che ogni pacchetto di dati resti indecifrabile anche in caso di intercettazione.
Sempre in tema di sicurezza, la fibra ottica può essere usata anche come strumento di sorveglianza. Grazie a tecniche come il Distributed Acoustic Sensing (DAS), i cavi in fibra diventano una sorta di microfono esteso in grado di rilevare vibrazioni, passi, movimenti o veicoli nel raggio di decine di chilometri. Questo tipo di tecnologia è già impiegata per proteggere perimetri militari, aeroporti o basi navali, e perfino per monitorare oleodotti e confini. Ogni variazione del segnale luminoso all’interno del cavo viene analizzata da algoritmi di intelligenza artificiale che distinguono un animale da un intruso o un semplice assestamento del terreno.
Estendendo il discorso e ampliando il paradigma, le applicazioni della fibra ottica così intesa non valgono solo in ambito militare, ma possono essere estese e utilizzate di concerto con i servizi di emergenza, le forze di polizia e la protezione civile. Durante crisi, calamità naturali o blackout, queste dorsali garantiscono la continuità operativa anche quando le reti pubbliche sono fuori uso. In Italia, ad esempio, parte della rete in fibra dedicata alla sicurezza è integrata con i sistemi del Ministero della Difesa e del Dipartimento di Protezione Civile, assicurando connessioni prioritarie nei momenti critici.
Questo è il presente, ma se ci proiettiamo verso il futuro, il domani della fibra è la fibra quantistica, capace di trasmettere informazioni attraverso fotoni in stati quantici. Si tratta di un sistema che rende impossibile intercettare un messaggio senza lasciare traccia. Alcuni esperimenti tra università, enti spaziali e forze armate stanno gettando le basi per reti di comunicazione quantica che potrebbero rivoluzionare il modo in cui vengono scambiate le informazioni sensibili.
Alla luce di quello che abbiamo visto possiamo affermare, con una buona dose di certezza, che la fibra ottica rappresenta un elemento strategico per la sicurezza nazionale, indispensabile, non solo per aiutare nella protezione degli Stati, ma utile per monitorare, analizzare, prevedere ed evitare eventi anche disastrosi e terribili, come la guerra.
La Redazione