Se la fibra ottica diventa un sensore per salvare il pianeta

[gio 9 ottobre 2025]

Monitora suolo, mari e infrastrutture in chiave green: ecco cosa può fare la fibra ottica



Mettiti comodo e ascolta!

Lo abbiamo preso, osservato, analizzato, sviscerato, lo conosciamo così bene che sembra impossibile affrontarlo ancora. E, invece, la nostra protagonista assoluta di queste settimane non si esaurisce mai e ci offre continui spunti di riflessione. Ci siamo già soffermati sulla sua componente green, notando come la banda ultra larga, grazie alle sue caratteristiche intrinseche, sia naturalmente amica dell'ambiente.

E ricollegandoci proprio a questo aspetto, oggi vogliamo spiegarti come questa "amicizia" possa trasformarsi in un concreto e reale supporto e come, appunto, la fibra ottica può rivelarsi una vera alleata del monitoraggio ambientale, aiutando, addirittura, a prevenire disastri naturali e a proteggere gli ecosistemi.

Come la fibra ottica possa esprimere al meglio il suo potenziale è insito nella sua stessa natura e nella modalità attraverso la quale trasmette i segnali luminosi all’interno di cavi sottilissimi, con perdite minime e altissima precisione. Questa stessa tecnologia può essere utilizzata in modo, per così dire, passivo, anche nell'ambiente proprio come sensore distribuito capace di percepire e monitorare anche le più piccole variazioni.

Un cavo in fibra, infatti, può diventare un vero e proprio nastro sensoriale continuo, lungo anche decine di chilometri e, mediante tecniche come la scattering ottico o il Distributed Acoustic Sensing (DAS), capace di misurare vibrazioni, temperature, deformazioni del terreno o variazioni di pressione in tempo reale, senza rendere necessario installare migliaia di sensori fisici lungo il percorso.

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In pratica, una rete in fibra ottica può trasformarsi in un sistema di sorveglianza continuo e diffuso. Immagina, per esempio, un cavo sotterraneo che ascolta i movimenti del terreno o una rete sottomarina che percepisce variazioni di corrente o il passaggio di un branco di balene.  La fibra ottica come sensore ambientale è in grado di fornire dati in tempo reale su ciò che accade sopra, sotto e dentro la crosta terrestre.

Gli ambiti scientifici di applicazione della fibra ottica nel monitoraggio ambientale sono moltissimi e li potremmo catalogare così:

  • Sismologia: può individuare microterremoti e movimenti impercettibili;
  • Idrogeologia: permette di rilevare infiltrazioni o cedimenti negli argini e nelle dighe;
  • Oceanografia, monitora le correnti e le vibrazioni del fondale.

Molti casi già ci sono dei suoi impieghi e l'utilità dei sistemi in fibra ottica non smette di convincere i ricercatori. Negli Stati Uniti, tanto per fare un esempio, i ricercatori di Stanford hanno usato la fibra già posata per rilevare microterremoti in California, così come in Europa le reti ottiche sottomarine vengono oggi impiegate per analizzare attività vulcanica e dinamiche oceaniche.

Inoltre, come già abbiamo ribadito più volte, la fibra ottica è una tecnologia altamente sostenibile: un cavo in fibra ottica può durare decenni, richiede pochissima energia per funzionare e può servirsi delle infrastrutture di rete già esistenti, evitando così d'impiegare risorse per realizzare nuovi scavi o installazioni invasive. Dunque, senza dubbio, la banda ultra larga, può rivelarsi strategica in un sistema di monitoraggio sostenibile, economico e rispettoso del territorio, perfettamente in linea con le politiche europee per l’innovazione green e l’efficienza energetica.

Ad oggi le applicazioni pratiche di questo paradigma che riconoscono alla fibra ottica un ruolo strumentale imprescindibile sono moltissime. Solo per citare alcuni esempi:

  • Energia e infrastrutture: monitoraggio di oleodotti, gasdotti e linee elettriche;
  • Ambiente marino: studio delle correnti, del traffico navale e dell’inquinamento acustico sottomarino;
  • Climatologia: raccolta di dati su temperatura e umidità del terreno su vaste aree.

In una prospettiva futura, un futuro che profuma già di presente, un altro connubio vincente sarà quello tra fibra ottica e intelligenza artificiale che permetterà di elaborare in tempo reale i dati raccolti, generando, per esempio, allarmi automatici in caso di anomalie o eventi critici. 

La fibra ottica si conferma una tecnologia chiave non solo, quindi, per la connettività in senso stretto, intesa come innovativo sistema di trasmissione dati, ma anche per la tutela ambientale, come dimostra la sua crescente espansione. Parliamo di una risorsa diffusa, efficiente e riutilizzabile, un esempio concreto di innovazione circolare, capace di coniugare sviluppo digitale e sostenibilità.

La Redazione

 

 

 

 


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