Il peso ambientale del digitale: la fibra ottica fa davvero bene al pianeta?

[lun 10 novembre 2025]

Scopri perché fibra ottica ed ecologia vanno di pari passo e la Terra ringrazia



 

Mettiti comodo e ascolta!

Partiamo, come spesso accade quando si affrontano argomenti così vasti, da una domanda: la fibra ottica e ecofriendly? Non abbiamo bisogno di lunghe riflessioni per rispondere con una buona dose di certezza in modo affermativo al quesito: sì, la fibra ottica è decisamente amica dell'ambiente e una scelta di connettività in banda ultra larga è una scelta ecologica, sostenibile e coscienziosa. 

La storia della fibra ottica, infatti, non è solo quella di un'enorme rivoluzione che ha cambiato e velocizzato le nostre interazioni con il mondo digitale, ma è anche il racconto di un'innovazione sostenibile silenziosa ma fondamentale perché va detto: internet inquina. Ogni ricerca su Google, ogni video su YouTube, ogni foto caricata su Instagram ha un costo energetico.

 

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Per cercare di ridurre le emissioni, un ruolo chiave lo giocano proprio quei cavi in fibra vetrosa che costituiscono lo scheletro delle connessioni in banda ultra larga. Proprio per la natura della sua infrastruttura, costituita, appunto, da sottilissimi filamenti di vetro o plastica la fibra lavora in modo molto più efficiente, consumando meno energia per inviare la stessa quantità di informazioni, riducendo le perdite di segnale (quindi serve meno potenza per trasmettere) e, ultimo, ma non meno importante, durando di più nel tempo, poiché il suo deterioramento è di gran lunga inferiore rispetto ai cavi in rame.

Per avere un’idea: un’infrastruttura in rame può richiedere sostituzioni o manutenzioni frequenti, mentre la fibra, una volta installata, può funzionare per decenni con prestazioni costanti. La fibra ottica è costruita per resistere e consumare poco, ma è capace di trasportare quantità enormi di dati. Questo riduce notevolmente l'impatto sull'ambiente, perché ci sono meno materiali estratti, meno scavi, e, di conseguenza, meno rifiuti. La fibra ottica è costruita per resistere e consumare poco, ma capace di trasportare quantità enormi di dati.

L'attenzione nei confronti del tema della sostenibilità ambientale, molto sentito a livello internazionale e oggetto di accesi dibattiti anche nell'opinione pubblica, ha spinto anche le aziende di telecomunicazioni, mosse  dalla necessità di adempiere alle indicazioni presenti all'interno delle direttive europee sul tema, a investire in processi più sostenibili. Come? Ecco alcuni esempi: 

  • Utilizzo di materiali riciclabili nei cavi e nelle centraline;
  • Alimentazione delle centrali con energia rinnovabile;
  • Riduzione dell’impatto dei cantieri attraverso il microtrenching, una tecnica che permette di posare i cavi scavando solchi molto più stretti e meno invasivi rispetto al passato.

A ciò si aggiunge la disattivazione graduale delle vecchie reti in rame. Spegnere apparati obsoleti e energivori significa ridurre il fabbisogno di elettricità e liberare risorse per investire in tecnologie più efficienti. Uno studio della FTTH Council Europe ha stimato, infatti, che le reti in fibra consumano fino all’85% in meno di energia rispetto a quelle basate su rame o DSL. Per ogni linea migrata alla fibra, si può risparmiare fino a 60 kg di CO2 all’anno, equivalenti a un viaggio in auto di circa 400 km. Un dato enorme! 

I benefici ambientai non si fermano ai cavi e alle attività promosse dalle realtà TLC, ci sono le conseguenze indirette sull'ambiente che derivano dal preferire la fibra ottica la rame. Una connessione stabile e veloce favorisce modelli di vita più sostenibili, come lo smart working, didattica a distanza, telemedicina, videoconferenze, scelte che riducono gli spostamenti fisici contribuendo indirettamente a tagliare le emissioni. Un’azienda che utilizza servizi cloud e riunioni online, ad esempio, può risparmiare centinaia di ore di viaggio dei propri dipendenti, con un impatto diretto sul consumo di carburante e sull’inquinamento urbano.

Anche il telecontrollo delle reti energetiche, la domotica intelligente o l’Internet of Things (IoT) si basano su connessioni affidabili per funzionare. Sensori che regolano automaticamente l’irrigazione, lampioni che si accendono solo quando serve, sistemi di riscaldamento che ottimizzano i consumi. Tutti questi strumenti green diventano davvero efficaci ed efficienti solo se la rete è veloce e stabile.

E' ovvio che l’impatto zero è utopico, ma la direzione deve essere chiara: ridurre il più possibile le emissioni, scegliendo di vivere in maniera più sostenibile anche attraverso il nostro singolo modo di stare nel mondo. Digitale.

La Redazione

 


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