Partiamo dalle basi. A differenza del vecchio rame, che trasporta elettricità, la fibra ottica trasmette dati tramite impulsi di luce che viaggiano all’interno di sottilissimi fili di vetro e questo significa che non ci sono correnti elettriche, né rischi di surriscaldamento o interferenze elettromagnetiche. Quindi, né la la pioggia, i fulmini o l’umidità possono disturbare la fibra come accade con i cavi in rame. Per questo, infatti, anche durante forti temporali, la connessione in fibra tende a restare stabile, mentre le linee tradizionali possono subire cali o brevi blackout.
Ma attenzione: se il segnale ottico in sé non teme il maltempo, l’infrastruttura fisica sì. I cavi in fibra ottica sono progettati, infatti, per resistere a quasi tutto: hanno guaine impermeabili, strati anti-UV, rinforzi interni che li proteggono da stress meccanici. Però, in condizioni davvero estreme, possono risentirne eccome. Vediamo i casi limiti in cui la connettività in banda ultra larga può mostrare qualche down:
Insomma, non è la pioggia in sé a fermare la fibra, ma tutto ciò che può danneggiare l’involucro che la protegge e la custodisce.
Uno dei miti più diffusi è che la fibra non tema i fulmini. Questo è vero in parte. La fibra ottica per sua natura non conduce elettricità, quindi, un fulmine che colpisce vicino a casa non può entrare nel cavo e non rovina la connessione in sé. Tuttavia, gli apparati collegati alla rete (come modem, router, o nodi di distribuzione) sono alimentati elettricamente, e quelli sì che possono bruciarsi o subire sovratensioni.
Ecco perché, in caso di temporali molto forti, i provider consigliano di staccare la corrente o usare ciabatte con protezione da sovratensione: non tanto per la fibra, ma per gli apparecchi collegati ad essa.
Le aziende che costruiscono reti in fibra sanno che per garantire continuità di servizio anche con pioggia o neve servono, inoltre, progetti intelligenti, come interrare i pali invece che montati su pali nelle zone molte fredde, utilizzare guarnizioni e connettori sigillati o proteggere le centrali e i nodi di rete con sistemi di backup elettrico, così da evitare interruzioni anche in caso di blackout.
Il risultato di tutti questi interventi mirati è garantire la stabilità della connessione anche in situazioni estreme e non sempre prevedibili. Un altro fattore da non sottovalutare è la manutenzione delle giunzioni, dei condotti e delle installazioni che vanno controllati periodicamente, perché un piccolo danno non visibile può col tempo peggiorare, soprattutto in presenza di umidità o gelo.
In conclusione, la fibra ottica non teme la pioggia, sopporta il freddo, sfida il vento e si difende bene anche contro il ghiaccio. Ma come ogni tecnologia ha bisogno di una buona progettazione e manutenzione per dare il meglio di sé e resistere anche se fuori infuria la tempesta.
La Redazione