Partiamo da un punto fermo: ogni condomino ha diritto a richiedere l’installazione della fibra ottica, anche se il palazzo non è ancora cablato. A stabilirlo è il Codice delle comunicazioni elettroniche (D.Lgs. 259/2003, modificato dal D.Lgs. 207/2021), che recepisce le direttive europee in materia di digitalizzazione. In pratica, la direttiva europea vince sempre, deve essere recepita e attuata e nessun regolamento condominiale può vietare l’accesso alla banda ultralarga: la connessione è considerata un’infrastruttura essenziale: avere la fibra in casa è un diritto e un servizio fondamentale al pari di luce, gas e acqua.
Nell'applicazione pratica di questa direttiva, c'è un importante distinguo da fare: se l’intervento riguarda solo il singolo appartamento, ad esempio la posa di un cavo FTTH (Fiber To The Home) che passa attraverso canaline esistenti, non serve alcuna autorizzazione dell’assemblea condominiale. L'unico obbligo del proprietario di casa che si appresta a procedere con l'installazione è quello d'informare l’amministratore, che può eventualmente richiedere che i lavori rispettino le parti comuni, come, per esempio muri, facciate, vani tecnici e, chiaramente, non arrechino danni.
Se invece l’intervento prevede opere sulle parti comuni, come la posa di cavi o l’installazione di un armadietto tecnico nel locale contatori, l’assemblea condominiale deve essere coinvolta. Un sorta di consultazione che comunque non autorizza in alcun modo all'assemblea condominiale di negare l'intervento, per le motivazioni che abbiamo citato in precedenza, ma le consente di chiedere modifiche al progetto, magari, per questioni tecniche o estetiche.
Quanto detto riguarda la parte, per così dire, normativa della questione. Sul piano economico, chi richiede la fibra paga solo l’allaccio finale: il collegamento dal punto di accesso al proprio appartamento. Tutto il resto dell'infrastruttura di rete, come dorsali, armadi partilinea o montanti è a carico dell’operatore, nell’ambito dei piani di cablaggio FTTH previsti da società come Open Fiber. Se, invece, è lo stesso condominio a commissionare un’infrastruttura comune per tutti, la spesa viene ripartita tra i condomini, come per qualsiasi altro lavoro sulle parti comuni.
Ricapitolando, queste sono la fasi per l'installazione della fibra all'interno di un appartamento in un condominio su richiesta del singolo proprietario:
Facile, no? Veloce e indolore nella maggior parte dei casi, ma può capitare che un vicino o l’amministratore si opponga per motivi estetici come un perentorio “non voglio cavi sulla facciata” o uno slancio di principio “la fibra serve solo a te”. In questi casi, scocciatura a parte, non demordere perché il tuoi sogni in fibra non s'infrangeranno contro il muro del cattivo vicinato.
La legge è chiara: non si può vietare l’installazione della fibra, a meno che non esistano valide ragioni tecniche o di sicurezza. Dunque, vai avanti e, se l’opposizione persiste, rivolgiti all’AGCom o, in ultima istanza, al giudice. Le sentenze più recenti confermano il diritto individuale alla connessione veloce. Combatti sempre affinché ogni tuo diritto venga rispettato. Anche questo.
La Redazione