Digital Divide: In Italia troppi utenti non connessi

[gio 9 luglio 2020]




Durante il lockdown è stato evidenziato il digital divide italiano : secondo il rapporto annuale Istat l'Italia è ancora indietro rispetto alla media europea.


Il periodo di emergenza sanitaria da Covid-19 ha evidenziato tutte le criticità relative ad una scarsa alfabetizzazione informatica diffusa tra la popolazione italiana.

Durante il lockdown lo smart working e la didattica a distanza, hanno messo sotto pressione le linee fisse e mobili, che però hanno tenuto botta. Questo può essere dovuto al fatto che in Italia è ancora alta la percentuale di persone che non ha ancora accesso ad internet, mettendo alla luce il problema del digital divide.

Con il termine digital divide si intende il divario tra chi ha accesso ad internet e chi per scelta o caso fortuito ne è escluso, da tutto questo ne scaturisce una esclusione dai vantaggi della società digitale.

Il digital divide è un parametro che evidenzia una sempre più marcata disuguaglianza nell’accesso e nell’uso delle tecnologie.

Possiamo distinguere tre tipi di divario digitale:

  • globale, che si riferisce alle differenze esistenti tra paesi più o meno sviluppati, tra quelli che hanno accesso a internet e quelli che invece ne sono parzialmente o totalmente sprovvisti per mancanza d’infrastrutture di rete;

 

  • sociale, riguarda le differenze esistenti tra le classi sociali all’interno di un singolo paese;

 

  • democratico, fa riferimento agli aspetti di partecipazione alla vita politica e sociale in base all’uso o meno efficace e consapevole delle nuove tecnologie.

 

Il digital divide è sempre più causa di un divario di tipo socio-economico e culturale.

 

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Il rapporto Istat sul digital divide italiano

I dati emersi dal Rapporto annuale Istat nel 2019, in merito al problema del digital divide italiano hanno testimoniato che la percentuale degli italiani che utilizzano costantemente internet nella fascia di età compresa tra i 16 e i 74 anni si è attestata al 74%. Nonostante rispetto agli ultimi tre anni ci sia stata una crescita del 5%, si tratta comunque di un dato inferiore rispetto alla media europea, pari all’85%. L’Italia si classifica al quartultimo posto, seguita solo da Portogallo, Romania e Bulgaria.

In tutto le famiglie completamente offline sono 6.175.000, ovvero il 24,2% del totale. I nuclei famigliari più penalizzati sono quelli composti da soli anziani e quelli con una scarsa istruzione. Un altro dato impressionante riguarda il Sud dove la percentuale di famiglie in cui nessun componente fa uso di internet sfiora il 30%.

Per quanto riguarda la dotazione informatica dei minori tra i 6 e 17 anni, al Sud, il 19% dei ragazzi non possiede né un computer né un tablet, al Centro il 10,5%, mentre al Nord il 7,5%. La percentuale aumenta arrivando al 25,6%, se entrambi i genitori non sono andati oltre la scuola dell’obbligo.

Il divario digitale e l’assenza di dotazioni informatiche adeguate sono aspetti riconducibili a fattori di carattere sociale, generazionale e territoriale: tutte criticità evidenziate durante la pandemia.


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