Che Spotify s’intenda di musica è cosa nota. Insomma è come parlare di mobili a Ikea, di e-reader a Amazon o di smartphone ad Apple. Il famoso argomento a piacere delle interrogazioni del liceo, quel binomio salvifico che che se andava bene ti garantiva un sei tirato sì ma pur sempre dignitosissimo e se andava male, beh allora, l’insufficienza era proprio meritata.
La musica è il pane quotidiano del gigante svedese che grazie alla sua piattaforma di streaming diletta gli utenti di tutto il mondo con i pezzi degli artisti più famosi o le avanguardie del settore, facendo loro compagnia nello svago come al lavoro, un sottofondo di note delle otto ore quotidiane per portare a casa la pagnotta.
Spotify, del resto, vanta un database sconfinato, dove anche l’utente più esigente e sofisticato può trovare con grande facilità l’uno o l’altro artista, l’uno o l’altro brano in particolare. Ma se, in realtà, si volesse solo ascoltare della buona musica senza dover dedicare molto tempo alla ricerca di un pezzo o di un cantante specifico?
Si può, da oggi si può. Spotify ha, infatti, appena lanciato una nuova app, ancora in fase sperimentale a dire la verità, attraverso la quale gli utenti della piattaforma di streaming musicale possono ascoltare playlist generate dal sistema in maniera autonoma senza che sia esattamente la volontà dell’utente a dominarle.
La nuova applicazione si chiama Stations e mai nome fu più azzeccato perché di fatto il suo utilizzo assomiglia molto a una fruizione della musica tipicamente radiofonica. Nel dettaglio, su Stations l’ascoltatore pigro troverà una serie di playlist preconfezionata in base al genere musicale, all’umore, alla sensazione che si vuole suggerire oppure adatte all’attività che si sta compiendo, come il jogging o lo studio. Musica da ascoltare in tutta comodità e soprattutto in modo completamente gratuito, pena solo un po’ di pubblicità.
A questo punto non resta che scegliere la playlist più affine al proprio stato d’animo o al proprio gusto momentaneo e iniziare ad ascoltare le canzoni che Stations ha selezionato per noi, in sequenza, senza avere nemmeno la possibilità di passare da una canzone all’altra. Le attività sono veramente ridotte al massimo per un ascolto passivo ma comodo. L’unico atto consentito è l’ordine delle playslist: gli utenti possono decidere quali elenchi far comparire per primi e quali nascondere.
Nel presentare Stations, Spotify ha parlato de “il modo più facile di ascoltare la musica che ami, gratuitamente”, questo è il claim che compare su Play Store da dove si può scaricare gratuitamente l’applicazione. L’app non è comunque priva di qualunque personalizzazione. A forza di utilizzarla “Stations impara cosa ti piace e crea stazioni su misura per te”, assicurano da Spotify.
L’applicazione è ancora in fase sperimentale disponibile solo per dispositivi Android e in funzione solo in Australia. Non è dato sapere se e quando arriverà in altri paesi e se potrà essere utilizzata anche dai fan del melafonino. Per ora la pigrizia musicale parla solo inglese australiano.
La Redazione